Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/304

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chia1, il quale, al dir di Eratostene, attraversa la Misia e la Paflagonia, e le regioni di Sinope, dell’Ircania e di Battra.

Presso Bizanzio il giorno più lungo è di quindici ore ed un quarto equinoziali; ed in questa città nel solstizio d’estate la proporzione fra il gnomone e la sua ombra è come quella di quarantadue meno un quinto a centoventi. Questi luoghi poi sono distanti dal parallelo che passa pel mezzo di Rodi quattromila e novecento stadii, e dall’equatore circa trentamila e trecento.

Chi entra nel Ponto e procede verso il settentrione quanto è lo spazio di mille e quattrocento stadii, trova che il giorno più lungo è di quindici ore e mezzo equinoziali: e que’ luoghi sono egualmente distanti dal polo e dall’equatore, ed hanno allo zenit il cerchio artico, nel quale si trova la stella del collo di Cassiopea, e quella che sta nel destro gomito di Perseo riesce alcun poco al settentrione.

Ne’ luoghi che sono a tremila e ottocento stadii da Bizanzio verso il settentrione il giorno più lungo è di sedici ore equinoziali, e la costellazione di Cassiopea si muove tutta nel cerchio artico. Questi luoghi sono

  1. Lisimachia, città del Chersoneso di Tracia fu detta poi Hexamilion perchè l’istmo su cui stava era largo sei mila passi. Ora dicesi Examili. – La Misia poi è il Karasi nell’Anatolia. La Paflagonia è anch’essa una parte dell’Anatolia, ma più orientale. Sinope è ora Sinoub. L’Ircania corrisponde al Corcan ed al Daghistan. Battra è Balk. (G.)