Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/307

Da Wikisource.

libro secondo 293

settentrione, siccome avviene presso di noi, o verso il mezzogiorno siccome avviene presso gli abitanti dell’altra zona temperata. E questo accade in tutti que’ paesi che hanno il cerchio artico minore del tropico. Quando essa invece è uguale o maggiore cominciano tosto i Perischj e vanno fin sotto al polo. Perocchè dove il sole, durante tutto il rivolgimento del mondo1 rimane sopra la terra, quivi anche l’ombra debbe muoversi intorno al gnomone; e perciò Posidonio denominò Perischj que’ luoghi. Essi peraltro non sono di veruna importanza nella geografia, giacchè pel freddo eccessivo non sono abitabili, come abbiam detto nel confutare Pitea2. Sicchè non vuolsi cercare nemmanco qual sia la grandezza di questa regione inabitata; giacchè siccome costoro hanno il tropico in luogo del cerchio artico, così trovansi sotto quel circolo che il polo dello zodiaco descrive nella rivoluzione del mondo, supponendo che lo spazio intermedio fra l’equatore ed il tropico comprenda quattro sessantesime parti del cerchio massimo della terra.

Fine del libro secondo.

  1. Cioè duranti tutte le 24 ore del giorno.
  2. Strabone l’ha detto ma non l’ha per altro provato. Anche allora, come al presente, o l’abitudine o la cupidigia rendevano abitabili tutti i climi. (Ed. franc.)