Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/412

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nulla a magistrati spediti da Roma. Ed è situata questa città lungo la strada che dall’Iberia conduce in Italia; la quale di state è comoda, ma nell’inverno e nella primavera suol essere fangosa e inondata da fiumi, alcuni dei quali tragittansi sopra barche, alcuni invece sopra ponti fatti di legno o di pietre. E queste difficoltà provenienti dall’acque sono causate da torrenti, i quali continuano qualche volta a discorrer dalle Alpi fin nella state a cagione delle nevi che si liquefanno. In quanto alla strada già mentovata, un ramo va diritto (come dicemmo) alle Alpi attraversando i Voconzii; e questo è il più breve, l’altro che segue la spiaggia marsigliese e ligustica è più lungo, ma offerisce più facili passaggi in Italia, divenendo quivi più basse le montagne frapposte. Nemauso poi è lontana dal Rodano circa cento stadii, considerando quel punto di cotal fiume dove sull’opposta riva trovasi la piccola città di Tarascona; e da Narbona è distante settecento venti. Toccano il monte Cemmeno, e ne occupano anche il fianco meridionale fino alle sue estremità, i Volci denominati Tettosagi con alcuni altri popoli. Ma di questi parleremo altrove. I Tettosagi abitano in vicinanza de’ monti Pirenei, toccando alcun poco anche il fianco settentrionale del monte Cemmeno1, ed hanno un paese abbondevole d’oro. Congetturasi che un tempo essi fossero potenti e numerosi per modo che, venuti a sedi-

  1. Cioè il lato settentrionale delle Cevenne tra Lodève e Tolosa. Bisogna ricordarsi (dice il Gossellin) che secondo Strabone le Cevenne andavano dall’ovest all’est.