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Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/79

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libro primo 67

si compia in questo spazio medesimo, e che ivi siano compresi pei popoli di queste regioni i diversi punti del levarsi e del tramontare del sole, secondo i segni diversi nei quali esso si trova.»

Così egli; parendogli che questo ragionare fosse più conforme all’astronomia: ma avrebbe potuto dire più semplicemente, conservando anche l’opinione che gli Etiopi fossero divisi in due, ch’essi abitano dal levante al ponente lungo amendue le sponde dell’Oceano[1]. In che dunque differisce, rispetto al senso, il seguitare la lezione di Cratete, o piuttosto quella di Aristarco: gli uni al levare, gli altri al tramontare del sole? quando anche questa lezione viene a dire che al levante ed all’occidente dell’Oceano abitano gli Etiopi.

Ma Aristarco rigetta questa ipotesi, e al parer suo «Omero dice che sono divisi in due nazioni i nostri Etiopi, cioè quelli che sono pei Greci l’ultima gente dalla parte di mezzogiorno. Or questo popolo non è punto diviso in modo da esservi due Etiopie l’una a levante e l’altra a ponente; ma una sola ve n’ha al mezzogiorno dei Greci e vicina all’Egitto. Questo non fu saputo da Omero, al pari di molte altre cose notate da Apollodoro[2] nella enumerazione delle navi; e però asserì falsamente parecchie cose insussistenti intorno a diversi luoghi.»

  1. S’intende l’Oceano meridionale.
  2. Questo Apollodoro avea composti amplissimi commenti sopra Omero, dei quali si trova frequente menzione presso gli antichi scrittori.