Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 3.djvu/177

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libro settimo 169


È cosa comune a tutti i popoli di quella regione l’emigrar facilmente, siccome coloro che sono abituati a vivere con parsimonia, senza darsi pensiero di coltivare la terra nè di far provvigioni; ma abitano povere capanne, dove hanno solo quel tanto che basta per la giornata. Il nutrimento lo cavano per la maggior parte dal bestiame al modo dei Nomadi, a somiglianza dei quali altresì collocano sopra carri le loro abitazioni e vanno insiem colle mandre dove loro più aggrada.

Vi sono alcune altre popolazioni germaniche di minor conto, Ceruschi, Catti, Gamabrivii, Cattuarii; poi verso l’Oceano i Sicambri, i Caubi, i Brutteri, i Cimbri, Cauci, Caulci, Campsiani ed altri parecchi.

A seconda dell’Amasia vanno anche il fiume Bisurgi e il Lupia1; l’ultimo dei quali è lontano dal Reno circa seicento stadi, e attraversa i minori Brutteri. Evvi anche il Sala, fra il quale ed il Reno guerreggiando e vincendo morì Druso il Germanico. Egli erasi impadronito non solo della maggior parte delle nazioni germaniche, ma sì anche dell’isole lungo la spiaggia, fra le quali è Burcana ch’egli assediò e prese.

Queste nazioni furono conosciute quando guerreggiarono contro i Romani; e talvolta arrendevansi, talvolta si ribellavan di nuovo od abbandonavano le proprie abitazioni. E un maggior numero ne conosceremmo se Augusto permetteva a’ suoi generali di passar l’Albi per inseguire coloro ch’emigravano a paesi più interni: ma stimò che gli riuscirebbe meglio quella

  1. Il Weser e la Lippa.