Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 3.djvu/238

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figlia quello di Telsboa. Questi ebbe ventidue figlie che egli chiama Teleboe, ed alcune delle quali abitarono Leucade. Ma soprallulto poi si dee credere ad Esiodo, il quale così parla dei Lelegi: Locro fu condottiero dei popoli Lelegi cui una volta il Saturnio Giove d’infinita sapienza raccolse dalla terra e li consegnò sudditi a Deucalione. Perciocchè mi sembra cha con quella parola raccolse abbia voluto accennare uomini che vissero anticamente meschiati gli uni cogli altri, e che disparvero poi col tempo1: ciò che si potrebbe dire anche dei Cauconi, i quali ora più non sussistono, eppure una volta ebbero stanza in parecchi luoghi.

Anticamente adunque, sebbene le nazioni fossero piccole, molte e poco conosciute, nondimeno per essere valorose e perchè governavansi da sè medesime, non era molto difficile distinguere i loro confini. Ora poi, divenuta deserta la maggior parte di quella regione, e disparsi i luoghi abitati, principalmente le città, non sarebbe possibile discernerli con precisione, nè sarebbe utile quand’anche si potesse, trattandosi di popoli senza celebrità, e distrutti. La quale distruzione avendo pigliato principio già da gran tempo, non è cessata nemmanco adesso in parecchie parti a motivo delle ribellioni; giacchè i Romani stanziano le loro milizie dentro le costoro abitazioni, fatti padroni da loro medesimi.

Polibio dice che Paolo Emilio dopo aver vinti i Macedoni e il loro re Perseo, distrusse settanta città degli Epiroti, la maggior parte delle quali era dei Mo-

  1. La lezione comune è manifestamente imperfetta.