Pagina:Della scoperta del nuovo pianeta Cerere Ferdinandea.djvu/7

Da Wikisource.

7

§. II.


Il primo a cui dir si possa, che in confuso almeno si presentasse la felice idea di un altro Pianeta posto tra Marte e Giove, egli si fu Keplero, il padre della moderna Astronomia. Vicino com’era all’epoca del rinascimento delle lettere, si lasciò travolgere dalla ammirazione generale per la Filosofia degli antichi, che i nomi di Pitagora e Platone rendevano imponente, e maestosa. Prestò credenza alle misteriose proprietà dei numeri; pensò, che nei moltiplici loro rapporti si contenesse il germe di tutte le umane cognizioni. In essi cercò quindi l’ordine, e la struttura dei Cieli. Ma Genio grande, e ben più degno di Platone del titolo di divino, in mezzo alle più assurde stravaganze di una sognata armonia celeste, nell’accozzamento delle più inutili combinazioni, ben egli ravisò un voto, una mancanza tra Marte, e Giove, che non seppe altrimenti esprimere, che per dissonanza, disarmonia nelle distanze loro dal Sole. La quale egli