Pagina:Delle Donne - Burocrazia e fisco a Napoli, 2012.djvu/35

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Introduzione


re quanto ha già fatto in precedenza, ma per arricchire di nuovi dati e riferimenti il precedente lavoro. Qualche manchevolezza e trascuraggine come, ad esempio, il salto dalla A alla H, dopo l’inserzione di una parola cominciante per Ha, nel terzo repertorio alfabetico potrebbero essere indizio che chi si dedicava a tale lavoro, era spinto a farlo, non certamente da esigenze personali, ma da una sollecitazione esterna, come quella del responsabile di un ufficio che chiedeva a un subalterno o a un collaboratore maggiore semplicità e rapidità di dettato nel corso delle annotazioni. Che sia l’opera di semplici scrivani è riconfermato dai non rari fraintendimenti, dovuti all’insicura comprensione delle grafie e alle precarie conoscenze di latino, con cui vengono redatti gli excerpta 23.1 Il Nasturzio, a cui come si è già detto si deve con ogni probabilità l’impulso a confezionare il Repertorium, dovette quindi affidare a suoi collaboratori questo compito, secondo un’abitudine diffusa nella Camera della Sommaria e polemicamente denunciata da un anonimo documento di quegli anni 24.2

D’altronde, che l’ufficio in cui fu redatto il Repertorium fosse interno alla Regia Camera della Sommaria, a quell’organo centrale su cui incombeva l’amministrazione generale delle finanze e la delineazione delle direttive generali di ordine amministrativo nelle quali si sarebbe poi sostanziato l’indirizzo di governo, è confermato anche dai continui e precisi riferimenti alla struttura della Sommaria, alle sue competenze, alla sua giurisdizione, al suo funzionamento, sempre ricordati da una prospettiva interna a tale magistratura. A c. 62 si riporta la decisione della Camera di affidare un reo di falso o altra iniuria al capitaneo civitatis e non officialibus Dohane, benché i reati commessi siano stati proprio contro questi ultimi. Alla stessa carta troviamo che il

«cabellotus prò creditis cabellarum potest convenire debitores in Regia Camera, iudice competente cabellarum.»

Ac. 24:

«In lo anno 1446 la Summaria se regeva in lo Castello Novo.»
  1. Nel Repertorium è frequente l’uso di formule latine in contesti volgari. Ma l’inserimento di espressioni latine in contesti volgari era, fra Quattrocento e Cinquecento, fenomeno normale, né rappresentava di per sé prova da parte degli scriventi di conoscenza reale del latino. Cfr. Migliorini, Storia, p. 323.
  2. AGS, Visitas de Italia, legajo 349, atado 1. Fu scritto tra il 1559 e il 1564; vi si lamenta «che molti razionali affidassero ai loro scrivani la liquidazione dei conti, la stesura dei bilanci, e la redazione delle note che si solevano apporre al margine delle partite controverse». Cfr. Mantelli, Il pubblico, p. 350, n. 91. Questa pratica trovava ragione nel ruolo di scuola, di centro di formazione dei propri scrivani che la Sommaria, diversamente dagli altri tribunali, svolgeva. Cfr. ASN, Sommaria, Consulte, 14, ce. 33-35.

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