Pagina:Delle biblioteche circolanti nei comuni rurali per Vincenzo Garelli.djvu/29

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pei ricoverati negli ospizi, pei maestri, pei soldati, pei comizi agrari, per le ciurme dei bastimenti, pei laboratorii, per le prigioni e simili.» Quindi noi consentiamo col signor Sacchi che «vi ha urgente necessità che le persone più illuminate ed anche i corpi scientifici si occupino di questo genere d’istituzioni per bene avviarle.»

Giacchè parliamo di doni, non conviene dissimulare i pericoli ed i danni che possono cagionare, specialmente in questi nostri tempi, in cui «tutti i buoni hanno pur troppo deplorata la via scorretta per cui da alcun tempo si è messa la pubblica stampa, per servire alla cupida ingordigia di alcuni tristi editori. Non vi ha sozzura che non sia stata dissepolta per dissolvere il senso morale. Gli stessi giornali più serii non arrossiscono di annunziare pubblicazioni che recano persino nel titolo l’impronta di atti per sè nefandi; il popolo che solo adesso comincia a leggere si trova apprestato pel banchetto del sapere non un cibo salubre per l’intelletto, ma un veneficio per l’animo. Questa profanazione della verità e della virtù ha fatto dire ad uno sdegnoso ingegno, che è quasi a da benedire la selvaggia condizione dei nostri sedici milioni di analfabeti, piuttosto che vederli con letture corrotte trasformati in altrettanti milioni di pervertiti.»

Il pericolo veramente esiste, crescerà anzi sempre più, ove non si ponga mano al riparo. Tre cose propone il Sacchi per assicurare gli animi dei peritanti:

1° Egli vorrebbe che si rendesse più robusto il criterio morale del popolo dirigendo più vigorosamente la istruzione impartita al popolo nelle lezioni orali che ad esso si fanno. Ma hoc opus!

2° Vorrebbe che fosse promossa ed incoraggita la pubblicazione di buone opere popolari: ma quanti sono i libri che possano a buon diritto dimandarsi popolari? Quali le