Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/193

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\81Viif,% {Xdtipove, «al \ir\biw nXéov, (vbtKa Mupidfta? ne6(nvujv ’<»<; TeXeojuiÉn’i^uépri éndarri, koì npùi;, Tpir|Kooiou(; t£ flWoui; n€S(|ivou<; koI tWotpÓKOvTa (§ 187).

Imperocché facendo il mio calcolo, e riducendo anche a una ^htnice di //ratio il consumo di ot/ni individuo al giorno, non più; "Il risulla pur tempre un consumo quotidiano di eeniodiccimita ’ Irecentoguarctnta medimni.

Qai il cuoto non torna, ed è cIiìbi’O. Volendoci, infatti, 48 chenice pfr fai-e an mt’dimno; e supposto con Erodoto, elio ogni uomo del aeguito di Serse consumasse nna chenicn di grano al giorno, non piti; per avere la somma di quanti medimni giornalieri in realtà abbisognivano alla nutrizione dei Persiani, non c’era evidentemente che da dividere 5,883,220 per 48. Ma, fatta la divisione, avremo per risultanle la cifra esatta di 110,007 medimni e 4 chenice; e non già di 110,340 medimni, come danno lutti i codici e tutte le edizioni conosciute.

L’errore del calcolo è corto. Ma se debba imputarsi piuttosto a trista di autore o ad equivoco di amanuensi, oè io né nessun altro potrà mai dirlo.

N. 47. Alerai ^€ XÓTo?, ib? ’A6r|vaioi tì!)v Bopf^v <k 6€OTiponiou iireKoUaavTO, ixeóvro? ocpi flXXou xP1<JTi|pfou n tóv yapi^pòv ÌTtÌKOupov KoXiaaoOai ■,. 8opf|q bi, Korà t6v ’EXX^vuìv Xó’fov, ixi\ yivoìko Attinjv, ’Opcifiulnv Tfiv ’Ep£xer,05" kotò bf\ tò Kiibo<; toOto ol Aerjvaìoi, CT. X. (§ 189).

È poi accreditata la fama, che gli Ateniesi in qw.l torno di tempo intoratsero Borea in ossequio di un responso delfico da essi DiUnuto, il quale li invitava a chiamare l’aiuto del proprio connoto. Ma Borea appunto, secondo la tradisionc ellenica, ebbe per ’toglie una donna Attica, e fu Orituia figlia del re Eretteo. Pei iwl’ motivi di affinità, ecc.

bùrca veniva, nella mitologia degli Elioni, considerato come una I)tit)i tracia, o generalmente settentrionale, essendo egli appunto un .tato che soffiava loro dalla parte di setteutriooo. Recita poi la ^fal«, come Borea rapisse un giorno la fìgli.i dell’attico re Eretteo, BitDtre ella stava cogliendo fiori sullo rive dell’ llisso. La trasportò ’0 «ri»; la converse in nube; e la feco madre, infine, di tutta una prole corrispondente alla subita trasformazione: del Jt-roio, cioè, della .KM, della tempesta e via dicendo. Né può dubitarsi, che anche il tome di Orituia non si connetta col volo fatto in cielo dalla regia fanualla, e col rapimento di Borea, significando esso nome precisamente /uren» in alto. Siccome poi il padre di Orituia, Eretteo, era riguardato dagli Ateniesi come uno dei più antichi e celebri patriarchi d«U&