Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/242

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qualità di autottoni, sono forse quelli che hanno conservato più lungamente fermo e distinto il tipo ionico nel paese. Essi pure nientedimeno si vennero bel bello doricizzando mediante l’azione opprimente degli Argivi e gl’ influssi de! tempo; di maniera che sono ora ridotti alla condizione di orneati e di perieci (25). Ma le città peloponnesie, eccettuate quelle che menzionammo piìi sopra, si mantennero generalmente neutrali nella lotta: o, se vogliamo dir tutto il vero, sotto il colore della neutralità, esse favorivano la causa medica (26).

74. I convenuti all’Istmo però, in quell’immane lavoro, che abbiamo detto, si travagliavano; dappoiché vedevano poste in estremo pericolo le cose loro, e in fruttuose gesta navali punto non confidavano. Né con minore spavento vivevano gli altri che stavano raccolti a Salamina, informati che furono della vera condizione delle cose; non tanto temendo per sé, quanto in riguardo al Peloponneso. Ma per qualche tempo fu un semplice susurrarsi all’orecchio, e un parlare sommesso dell’uno coll’altro; furono intimi sfoghi contro la imbecillità di Euribiade. Ma finalmente il grido proruppe alto e divenne pubblico; si convocò il parlamento; e qui le proposte e le repliche sui casi che occorrevano furono molte. Sostenendo gli uni che bisognava assolutamente accorrere alla difesa del Peloponneso, e non restare piìi oltre a combattere per un paese già divenuto preda nemica. E gli altri (cioè, gli Ateniesi, gli Egineti e i Megaresi) rispondendo: che bisognava all’incontro rimaner dove si era, e affrontarsi costi coi Persiani.

75. Ma avendo prevalso in consiglio il voto dei Pelo