Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/296

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quest’isola da una GufiSciente forza cavale, diventava oecessarìameote iuospugnabile.

N. 13. ’E(jTpaT£ÙovTO 6è oVbe. ’Ek niv TTeXonovvfiaou, AoKcbaiMÒviai, ^KKaibeKa vr\ac, itopcxÓMevoi. Kop(v6ioi bè, tu oùtò nXripuJ^o ’«’P<" XÓMCVOI TÒ KOl tit’ ’ApT€nto(iu. ZiKvutivtoi òi, it£VT€Kai5eico TtapeixovTO vfìat (§ 43).

YoUndo poi ora passava a rassegna il naviglio ellenico raccolte a Salamina, diremo: che dal Peloponneso i Lacedemoni conftrirono all’impresa con sedici navi; i Corinti con altrettante nari <d altrettanti armati guanti ne avevano ad Artemisio; i Sicioni con quindici nati.

Ottofredo Miiller propose (Aeginei., p. 120 o seg.) una sigoificM(issima variante alle citate parole: IiKuiOviot hi, neviCKaibcKa «opelxovTO vrìa(;, dove egli invece vorrebbe leggere: it. ir. nXeOvai;. Eli l’itgioDe ddla eignìfìcantlssiaia variante, l’abbiamo nella differeDU notata da tutti i critici fra la somma totale dello forze cavali elleniche raccolte a Salamiiia, rjuaie co la somministra liliodoto nel proisimo Capo 48°, e l’antocedenlQ ouuineraziooe delle medesime. Diff»renza che sta fra 378 e 360: dappoiché Ei’odoto fìssa precisamente io 378 navi, la forza totale dell’annata greca avanti Salamina; ma k addiziouiamo invece i singoli numeri che antecedono, la somma oon oltrepassa le S6G. Quiudi, Tevìdenta salto di 12 cavi fra uo computo e l’altro. Ma, sì è creduto generalmente di potere in qualche modo spiegare la contraddizione del testo erodoteo, supponendo che lo Storico, ijuacdo fu a tirare la somma totale del navilio elleoico, ci comprendesse tacitameute anche quelle tali navi egineticbc, che egli ci dice, al Capo 46°, avere gli Egineti voluto tenero in riserva per la proteziouo speciale della loro isola. Le quali cavi (ammessa la interpretazìoue) verrebbeai poi a riconoscere essere state <iodici. Al Miiller però non garba punto questo ragionamento; e cerea di snodare la difficoltà io Bltl’0^1odu^ proponendo cioè, la cariont^ sovrallegata. Secoudo la quale, i Sicioni non avrebbero contribuito con sole tre navi dì piti a Salamina che io Artemisio (come apparirebbe dalla lezione volgare}, ma con quindici di più; le quali, sommate colle <Jodici antecedenti, formerebbero il numero totale dì ventisiitte. Tante appunto quante ce ne volevano, porche le ragioni dcll’aritmotica fossero salve, e ogni contraddizione sparisse immediatamente fra i diversi luoghi del lesto. Il fondamento principale poi della proposta del Miiller, sta nella cuusìdcrazioDe: che l’aumento di sole irt navi attribuito ai Sicioni (secondo la lezione volgare), fra Artemisio e Salamina, gli sembra alTattu sproporzionato al fiore e alla celebritti della loro potenza navale; mettendo epecialmeute in confronto questo piecolo sforzo con quanto operarono, in tale occasione, altre cìItA greche