Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/326

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

-suda^ Spartani dai loro tergìk segTÙta spedizione lacededi Pansania; spedirono al duce OD loro messo, il più celere giaoto ad Atene, così parlòArgivi, Mardonio, per aodw k gwrentù spaitana è g-ià uscita a camfxx gii Argivi BOA foroiio ttpaci di trattenerla: ood’è oIm ta prorregga ai casi taci con maturato Lt Risalì con detta, il messo se ne tornò so ia MardoBÌQ, adite tali parole, non ebbe più core è iceter féiMO MiTAttiea: laddore prima non sapeva st«, PMWMiB MfiraipaUanotte di quello che fossero per risolmm gli AtaaÌMB.. n w ndo sempre di poter venire eoo kao « fiaìcfce eooeon&u Ma quando vide che non rionìva dì porsaaderti, ed ebbe esatta notizia di tutto: dopo avere ìaceadìala^ mano m eeeo. distratto, quanto reslava aaeeia in piedi delle moia dei. templi e delle caie d’Atene, egli se ne aadb via prina che i Laced^nom eoa Paoeaiiia si aostrasser soiristmo. E se ne andò via, ^ parte per essere F Attica an paese disadatto alla cavi|H èeria» e parta perebà, nel caso dì una sconfitta, non rì^ asaeva^ ahxo varco possibile fuorché per certi angusti passi, che potevano essere Etcilmente sbarrati da no pugno d’uomtai. Siochò Mardonio stabili di tornarseor arile vìoiaaaM dì Tebe, presso ad ana città amica, e in un terreno adattatissimo allo spiegamento e alle mosse della cavallerìa.

14. Cosà dunque, coooe abbiamo detto, il duce persiano