Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/381

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- 369 è la parola Eòe. E quelli ancora che non possono udirmi, sapranno quel che ho detto da chi m’ha udito. L’intenzione poi di Leotichi’le in questo fatto fu precisamente simile a quella con cui procedette Temistocle in Artemisio: di persuadere, cioè, possibilmente, li Ioni, se i consigli dati non si scoprivano; o di renderli sospetti, se si scoprivano.

99. Conchiusa quindi che ebbe Leochitide la sua esortazione, i Greci accostarono le loro navi al lido, e discesi a terra, spiegarono subito le ordinanze. I Persiani poi quando videro gli EUeni pronti a combattere, e seppero delle arti usate colli Ioni; per prima cosa essi disarmarono i Samì, su cui cadevano piiì gravi i sospetti di parteggiar per la Grecia. Essendo, infatti, approdati un giorno alla loro isola su navi barbariche dei prigioni ateniesi: i quali erano stati lasciati indietro, e poi presi qua e là per l’Attica dalle genti di Serse; eglino li riscattarono tutti quanti, rimandandoli liberi e con buona provvigione in Atene. Argomento io vero non piccolo di sospetto, poiché si trattava della liberazione di cinquecento nemici di Serse. E dopo i Samì i Persiani si occuparono dei Milesi, che mandarono a guardare gli sbocchi dei monti sopra Micale, siccome quelli che erano più di ogni altro pratici dei luoghi; ma al vero scopo di allontanarli dal campo. Nei detti modi, dunque, i Persiani si premunivano verso coloro che essi sospettavano iuclinati a far novità, tosto che lo potessero; e movevano al combattimento portando i loro gerri, che servissero all’occorrenza di palizzata.

100. Ordinati quindi che si furono i Greci in battaglia,

Rtoci, Ittorit Erodato, III. 1\