Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/510

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- 86 ziani al Dio innominabile, li, 171; misteri di Cerere, oelelii-ati dai Greci sotto il nome dì Tesmoforie, ir:; misteri Eleasini, VIH, 65.

Xltllene, città dell’isolu di Lesbo, I, 27, 160; sola fra le città ei^liche concorre all’edificazione del tempio Ellenio in Egitto, il, 178; guerreggia lungo tempo cogli Ateniesi pel possefio della città di Sigeo, V, 94.

Mitra, appellazione di Venere nella lingua dei Persiani, I, 131: VII, 67; sorta di cappello, VII, 62.

Mitridate, pastore di Astiale, salva il fanciullo Ciro destinata alla morte, e lo alleva per suo figliuolo, I, 110-118.

Mltrobote, prefuUo della provincia di Dascilio, rinfaccia ad Orefe il non aver saputo ridurre nella divozione della Porsia risola di Samo, III, 120: di che, per vendetta, è ucciso da Orete insieme col figliuolo Cranaspe, III, 126, 127.

.Vnesarco, di Samo, padre di Pitagora, IV", 95.

Muesifllo, Ateniese, dà a Temistoole un savio ammonimento. Vili. 57.

Mofl, monte nella Tebaldo fra le città di Siene e di Elefantina, li, 28.

Molo di Samo, III, tìO.

Molois, fiume della Beozia presso Platea, IX, 67.

Molossi, popolo, I, 146; VI, 127.

Molpagora, padre’ di Aristagora, V, 30.

Momenfl, città dell’Egitto, II, 163.

Mouete di piombo, fatto indorare, e regalato da Policrate afii Spartani a.ssediatori di Samo, III, 56.

Monoliti, adoperati per la costruzione del tempio di Latona in Buto, II, 155; e per la costruzione del tempio di Minerva in Sai, II, 175.

Monti ambici, catena che segna imo dei termini dell’Egitlo, II, 8, 125; le cave di essi monti forniscono pietre da costruzione, II, S, 125: monti libici, altra catena dell’Egitto, ivi; monte nell’isola di Taso, tutto messo sossopra per molteplici scavazioni, VI, 47; monti scoscesi e impraticabili, a settentrione della Scizia, I\’, 25; uso dei Persiani di sacrificare a Giove sulla più alta vetta dei monti, I, 131.

Morbo mollebre affligge gli Sciti per aver devastato il tempio di Venere Urania in Ascalona, l, 105; morbo sacro che fia dadla fanciullezza tiene infermo Cambise, III, 33; tutti i morbi umani derivano speci;ilmenté dalle alterazioni atmosferiche, lì, 77; cura dei morbi pre8.so gli Egiziani, 11, 84; e presso i Babilonesi, 1, 197; efficacia curativa dei morbi attribuita alle acque del fiume Tearo, IV, 90; specie di morbo verminoso, onde perisce miseramente Feretime, IV, 205.

Morti i^nnUorl, mangiati dai figli e dai congiunti, presso gl’Issedoui, IV, 26; e presso gl’Indiani Collati, 111, 38; morti sotterrati dai Trausi con riti di giubilo e di contentezza, V.

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