Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/541

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dal culto delia Madre degli Dei, e l’uccìde con un colpo di

freccia, IV, 76, 77; padre di Idantirso, ini. Scamandro, fiumu della Troade, V, 65. Scumandrouimo, di Mitileue, padre di Caraxo e della poetessa

Salìo, II, 135. ScaplUa, ricchissima miniera aurifera dei Tasi, VI, 46; IX, 75. Scarafa^Io impresso sulla lingua, una delie note particolari del

Dio Api, III, 28. Scheno, misura c^’iziana equivalente a sessanta 8tadi, II, 6, 0. Sciato, isola vicina al promontorio Artemisio, VII, 176, 179,

182, 183: Vili, 7. Scldro, città, rifugio dei Sibariti dopo la presa della loro città,

VI, 21. 8«ila, tìglio di Ariapite re degli Sciti, erudito dalla madre nella

lingua e nelle lettere greche, IV, 78; succeduto al padre ed

inclinando alle costumanze dei Greci, si rinchiude nella città

dei Boristeiiiti, IV, ini; sorpreso da’ suoi mentre celebrava

i Baccanali, è spogliato dei reguo, ed indi ucciso dal fratello

Octoraasade, IV, 79, 80. Seilace, città suU’Ellesponto, abitata dai Pelasghi che già furono

conterranei degli Ateniesi, I, 57. Hcilace, cittadino Cariandese, è mandato da Dario ad esplorare

la foce dell’Indo, IV, 44. Scila«e, comandante di una nave Mindia, è messo al supplizio

da Mepabaie e liberato da Aristagora, V, 33. Sciona, città della Pallene, VII, 123. Soiradlca HinerTa, suo tempio, VIII, 94. Scirmiadi, Traci abitatori della regione posta al di sopra di

Apollonia, si riducono senza combattere alla devozione di

Dario, IV, 93. Seiro, isola dell’Egeo, VII, 183. Scio, dume che nasce dal monte Rodope nella Peonia, e passato

fra le strette dell’Emo, si getta nell’Istro, IV, 49. SoIroDide, via che da Mepara oonduceva all’Istmo, VIII, 71. Setta, figlio di Ercole e della si^mivergine Echidna, IV, 9. 10;

avendo potuto tender l’arco e stringere il cìnto lasciati da

Ercole, e fatto padrone del paese, e dà principio alla progenie

dei re di Scìzia, IV, 10. Scita, re dei Zanclei, mentre che è all’assedio di una città di

Sicilia, perde la sua propria città occupata dai Saml, e da

Ippocrat« tiranno di Gela è preso e relegato nella città di

InicA, VI, 23; fuggito da Inìco, ripara ad Imera, d’onde si

trasferisce presso il re Dario, VI, 24; Dario lo stima il più

giusto di tutti i Qrecì che erano andati a lui, ioi. Sciti: da uu soprannome regio si danno la generale appellazione

di. Scoloti, IV, 6; dai Persiani sono chiamati Saci, VII, 64;

vinti dagli Egiziani condotti da Sesostri, li, 103; loro tradi sioui intorno alla propria origine, \.\, ò-l -, \.’ca.^Tl\«»vÀ ’kBv.