Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/102

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76 sesta

Più che in altra stagion fisse, ed unite
Alle piante, alla. vita. E come in fatti
Obbliar si può mai esser di morte.
140Miseri schiavi? È forse d* uopo in fronte
Alle tombe vederlo, o all’alte moli,
Che vii creta a se stessa erge superba?
Parlan di morte a noi gli oggetti istessi
Più vaghi della vita. Il truce aspetto
145Ne incontra ad ogn’istante il passo, il ciglio
Ne 1 tetti nostri il fasto, e Parti belle
L 1 immagine di lei tengon sospesa,
E gli estinti le nostre interne mura
Veston con quelle incantataci spoglie
150D’un Apellc, d’un Fidia illustre arcano.
Colui, che d’avi illustri ordine antico
Vanta, de’ volti lor scorre la serie
Con secreto piacer, vario ne forma
Simmetrico prospetto, e al proprio orgoglio
155Giusta base li crede. Il ricco albergo
Per le immagini lor più vago e bello
Stima, sedotto dal color vivace,
Che al ciglio forma un lusinghiero inganno.
Sconsigliato! E non vede orrida farsi
160La sua Jtiagion da sì lugubri arredi,
" E che in mezzo agli estinti i giorni ci mena?
I magnifici giuochi, e fin ristesse
Pubbliche, scene della morte i colpi
Ci rammentano a gara. Armato il braccio
165Neil’orror delle tombe il passo muove
Melpomene talor. Da’ freddi marmi
Fa risorger gli eroi. D* altre sembianze
Li veste, e n’offre a sollevarci intanto
I fieri casi, e le venture, e il fato.
170Conie i Numi /ariano, in faccia a quelli *
Fermi, tranquilli si ani. Di noi siam paghi,
Se la tragica sorte a noi dal ciglio
Spreme, tenero pianto; e il rio destino
Mentre d 7 altri si piange, il nostro assorto
175Per noi si resta in un profondo obblio.