Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/131

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notte. 105

450Carcere orrendo, ove il vapor maligno,
E l’aere denso, e guasto a lui le vie
Del respiro chiudean; di là lo guidi
Per agevol pendio d’un monte in vetta,
Ove pura e leggera un’aura spira,
455E donde il ciglio ovunque giri osserva
Deliziosi villaggi, a cui’ fan cerchio
Ridenti prati, e collinette amene:
Ah come in petto il cor per gioja sente
Balzar quell’infelice, e l’aere amico *
460Beve in copia maggior! Sente che il peso,
Da cui gravato fn, manca, svanisce,
Tutto rinasce in lui. Nel punto istesso
E sentire, e goder tutto vorria,
Nè di goder, nè di sentir si sazia,
465E rinascere allei* quasi gli sembra.
Tali i trasporti in se risente un’alma
Quandg da’ lacci suoi, da 1 quei diletti.
Che l’oppressero un dì, dai moti insani,
Di cui schiava già fu, disciolta s’erge
470Libera, e lieve alle regioni eccelse
E del giusto, e del ver. Le sembra allora
Esser nel suol natio: colà si pasce
Di speranze immortali 5 e gloria eterna,
E il Nume istesso posseder pretende.
475Le verità sublimi ella contempla,
E sol grandiose, e consolanti idee
Va formando tra se. Di lei con dolce, ’;
Ma invincibil poter prende l’impero
Per sempre la virtù. Là il saggio, in cielo
480Pria fissata la destra, al mondo impone,
Che il suo cerchio percorra $ e quei si volge
Sotto il suo piè, senza che l’uom risenta
L’ondeggiante vagar, che a lui non giunge.
Ebbro di, speme, e di piacejr, l’idea Del
485suo futuro ben lo immerge, e fissa
In un’estasi tal, che fin non teme.
Lungi da questa terra ei già si aggira
Nel soggiorno immortai, nè v’ha più oggetto,