Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/228

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202 DECIMAQUINTA.

Nel vortice leggero, eguali a’ lievi.. mm
Atomi, che in un prato il vento aggiri.
Ma ben presto avrà fin sì vago inganno.
-Sì, sorgerà la disperata notte,
20E piomberà il mortale entro gli abissi.
Oh quanto vani son., quai brevi giórni
Hanno i viventi, e i lor bramati oggetti!
14 mondo è una region di spettri, e sono’
Ombre i mortali, che van sempre in traccia
25TV ombre più vili ancor. Egual follìa-.
Segue chi vive a lieti sogni in braccio,
E chi d’affanni e gravi cure cinto
Tenta afferrar difficili chimere,
Yanno alll abisso entrambi: uno vi giunge
30Per orridi deserti, il piò movendo,
Lento, é superbo, ed intrecciando danze: *
L’altro all’abissò va per via fiorita.
Lorenzo, al è. pur ver, che Dio s’appresa >
Che. si. dileguati Je follìe del mondo
35Quai lievi globi di marine spume-.
Che giova adunque aver la cuna illustre,
Titoli luminosi, c tutti i fregi >
Chiamati eccelsi, e che ti Jascian vile?
Cerchi sovra le spine il tuo riposo.
40Ebbra l’anima tua. d’ogni chimera, r
Dopo che già soffrì verace affanno, t
Riman sopita > e di goder si sogna.
Franger vagl’io le magiche ritorte,
Che ti uniscono al mondo. Un tema io tratto
45Comune è ver; ma noi sarà mia voce,
Se di regger non sdegna il canto mio
Celeste Urania, che il ano canto invoca. O
come sergerai tutto in tumulto
Dal tuo letargo, e di più vero bene
50Desio ti pungerà! Ciò ch’or tu brami
Farò sprezzanti a forza. Il guasto moado
Non gusterà questo mio stil severo:
Ma perchè Ja follia fa torvo il ciglio,
Debbe la verità rèstàrsi muta?