Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/230

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204 DECIMAQUINTA

L’ultimo giorno *uo: ma pur di questo
95Sulla fragile spoglia ogni uom scherzando 1
Si sta, come se il globo, ed i viventi
Fosser solidi, eterni: e tu, gran Dio,
immutabile, eterno, a questi insani
Nudrìti di follìa sogno rassembriAltro
100la terra è poi che tristo alberga ’
D’esseri immaginar], e campo, in cui *
Tutto promette ’fior, nò mai lo forma?
J)t deserto selvaggio, ove passeggia
L’incertezza, F orrore, ove le spine
105Folte sono cosi, che ad ogni passo
Traggono ri sangue al peregvin dolente?’ •
Altro è che vasto tempestoso mare N
Coperto di color, che i gorghi, e l’ire
IVon ne sanno temer? JJan questi; alt’onie
110Fidato ogni tesoro, e più, non hanno
O speranza, o tesor, se il mar gV inghiotte
Fendono il mar su cento navi e cento %
E si veggon pe v vasti aerei campi
Le Bandiere ondeggiar, di color mille.
115Sotto il eie* prù sereno ognun si mira
Egualmenteagitato, e sempre inquieto
Tra speranza e timore y e tutti han volte*
Alla felicità tumide vele ♦
Pochi i*eMoJr viaggio hanno per guida
120Vera saviezzà, e la virtù p*r polo.
Chi più Mie, eh* ardito, alzano il grid*
Tutti contro il destino- Ora sospesi
Sulle cime de’ fifoni, or sono immersi J
Negli abissi l’or balzati io acque ignote r
125E stringendosi insieme, or l’uno, or l’altro
Urtandosi in seguir gli opposti moti
Di cèntrario desio, più gravi affanni
Soffron dalla follìa, che dalla sorteVasto
Oeean, che d’ognintorno ring*.
130La patria mia co’ romoròsi jQutti,
Sempre mai di naufragi inquieto alhergo: *
Viragine, che sempre orrenda gola;. Apre