Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/234

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208 DECIMAQUINTA

250Debol, clic della vita al lido giunse
Dagli abissi del nulla: ora è fanciullo,
Che prudenza non ha. Della tua cara Clarissa
all’aspro duol le patrie cure
Or succedono, e queste, ancor che figlie
255Del tuo paterno amor, crude sovente
Sono, quali nel sen l’odio le ispira.
Quante volte in un di tu rendi mesto.
Questo figlio sì caro, e. dolce oggetto
Del tuo piacer col ciglio tuo sdegnato?
260Necessario è il rigor per porre un freno
Al capriccio infantil; come di spine
Cinge l’agricolter tenera pianta
Perchè cresca sicura: ancor n©n puote
La ragion del fanciul regger se stessa,
265E convien, che ne guidi ognora il passo
Rigido precettar* Tema, ed affanno
Il suo giovane cor già sente, e molte
Volte in un dì del volto suo la rosa
Tenera impallidisce, e sovra il suo
270Timido afflitto ciglia appare e brilla
Lagrimosa rugiada. Oh Dio! che giova
1/ innocenza al fanciul, se ne incatena
potenze nascenti il cenno imposto 1
A versar pianto impara* e ancor d’errore
275Noi? è capace, e pria che reo si renda Jm
Egli prova il dolor: egli è innocente,
E vivfc afflitto; oh crudeltà! Ma pure
Pel fanciullo saria più crudo ancora
Colui, che .secondasse: e tal dell’uoiir#
280È la sorte infelice. All’noni conviene
Col predente soffrir, con giorni ingrati
Pieni di duol tentar l’acquisto incerto
D’un ben futuro» E fa d’uopo esser pad
Per gemere in mirar legge sì cruda?
285Infante or più non è Fiorello; è questi
Fresco garzon, che di virtù.seguace
Reser le cure tue: non ha. più-Mal fianco
Il precettore, e fier d’essere ci stesso