Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/287

Da Wikisource.

NOTTE. 261

360L’arbitro Creator! Quai occhio puote
Abbracciarne l’ampiezza? E qual è Parte
Incognita, che l’alma incanta, è a questa
Scena intenta la vuol, sempre perenni
Nuove bellezze offrendo: arte, che sempre
365Ad ammirare, ad adorar l’astringe?
Unico è il Sol del dì: n’offre la notte
Mille, e mille, de’ quai la luce guida
De’ mortali lo sguardo in seno al Nume,
Traversando le vie, che fin nofi hanno,
370Che mostran del suo braccio i segni eccelsi*
Quai torrenti di foco escon da queste /
Urne, che numerar uomo non puote!
Dall’altezza del ciel cadono insieme
Tutti raccolti in queste mie pupille;
375Nè s’arrestano in queste: io già li sento
Scendere ad infiammar l’anima mia* ~"
Trasportato, confuso, ancor sospeso
Tra due moti contrarj, or nella polve
Fulminato mi veggio, or tratto in cido .
380Chi può mirare il ciel senza che un sacro’
Rispetto in seno alto terror gli desti,
E di sacro furor tutto s’accenda?
Chi può mirarlo, e in ciò che mira il ciglio
Posar, senza che ai Nume onnipossente
385Giunga almen col desio? Opra, di cui
Comprendersi non può l’arte, o la forma,
Degna sei di quel Dio, che ti diè vita.
Troppo debole è l’uom per tesser lodi,
Quai si debbono, a te: ma l’uomo ingrato ’
390In quest’ore sepolto in braccio al sonno
Non porge al Nume il suo dbvuto omaggio •
Desto non son io solo: ascose, e folte.
Schiere di spirti del Fattor superno
Meco le glorie celebrando stanno
395Con cantici, che l’uomo udir non puote.
È l’universo il tempio, ove gli omaggi
-’Porgon tai schiere al Nume: oh quanto adorna
N’è la volta da vaghe ardenti stelle!