Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/328

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302 VENTESIMATERZA

Idee trovar, che al p&ragon non sieno
220Del Nume indegne? Della terra al centro
O penetri il pensiero, o si sollevi
A quell’azzurro ve!, che i cieli asconde,
NelP universo io ritrovar non posso
Immagine, che sia tanto sublime,
225Che resista a spiegar la sua grandezza.
Nello splendor, nelle ricchezze tutte,
Che l’universo ostenta, alti io non veggo
Che orror, che povertà; debole è serìfcpre
Quanto di più sublime ispiran gli astri?
230Freddo languore è’ energia più forte,
E gelido riman l’estro piì acceso
Onnipotente, sommo, eterno Iddio,
Otu, ch’io canto, o tu, cheli sen ni accendi?
Della vecchiezza mia forza e sostegno,
235Solo tesoro, ed adorato oggetto
Di questo core: o tu, che all’uom donasti
Quella immortalità, che tutto in fiamme
Mi pose il cor, che celebrar tentai: (1)
Oual nome a te darà l’anima mia,
240Che sol d’esserti grata or innamora?
Che se trovar noi posso augusto, e grande,
. Qua! si conviene a te; gran Dio, deh soffri,
Un nome soffri, che quest’alma incanta,
Che dell’uomo l’amico or io t’appelli.
245La mia Musa mora! l’ultimo sforzo
Or fece, e il canto mio compie, e corona
Vera Consolazion, cke giunge al sommo.
La colpa è il solo mal, che adesso io temo
Ed ogni mio timore, il mio spavento
250Della morte per sempre io vuosepolto
In questo di tue Iodi umil trofeo,
Che alla tua gloria, al nome tuo consacro
Giudici del mio canto io non v’accetto,
Spirti languidi, freddi, a cui molestò
255ìi vivaèe pensiero, in cui risveglia
Tema un nobil trasporto, e ohe, restando

  1. Notte 8.9 10.