Pagina:Delle strade ferrate e della loro futura influenza in Europa.djvu/218

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204 note

Danubio s’insinua assai tortuosamente per la valle del fiume Morava e del fiumicello Beczwa suo influente, sino al confine della Slesia austriaca, discende poi nel versante dell’Oder, e quindi in quello della Vistola, e passando tra Cracovia e le saline di Wieliczka, dopo poche miglia termina a Bochnia. L’angustia delle valli che essa percorre, rese impossibile di toccare colla linea maestra alcun luogo notevole, se si eccettua Prerau e Weisskirchen, e quindi fu forza cacciar fuori tre bracci che, risalendo per le convalli laterali, giungono a Brunna e ad Ollmutz, capoluoghi della Moravia, e a Tropau capoluogo della Slesia imperiale. Quattro altri braccioli, lunghi dalle tre miglia alle cinque, conducono da destra a Bilice e Wieliczka, e da sinistra a Dwori e Riepolomice.

Il fondo della strada è in gran parte piano, o dolcemente declive; solo per entrare nella convalle dell’Oder e per uscirne bisogna vincere una greve salita, che l’arte promette però di ridurre a 1/280. Il suolo è per lo più una mischianza di creta e di sabbie alluviali, piuttosto opportuna alle opere stradali; comodo è il prezzo dei giornalieri in tutta quella regione; e copioso è il legname d’opera per la costruzione delle rotaje. Perlocchè si adotterà nella costruzione il metodo americano delle travi ferrate; il quale benchè non seguito dagli ingegneri