Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani I.djvu/105

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— 97 — A. 1831

Fano: non si sa se dopo aver avuto qualche incontro colle forze dei rivoltosi ritiratisi da Bologna sotto il generale Zucchi. Oggi è arrivato in Roma il Colonnello Suthermann già comandante di Ancona, rilasciato finalmente dai rivoltosi, con qualche altro uffiziale e pochi soldati comuni. Monsignor Gazzoli, già pro-Legato di Forlì si sa che è stato pure rilasciato da Ancona, e che si tratteneva a Loreto.

Mercoledì 30. — Questa mattina alla Chiesa Nuova mentre un tal ab. Savioli, chierico beneficiato di S. Pietro, stava dicendo messa, un uomo gli si è scagliato addosso, e dopo averlo gettato in terra gli ha vibrati vari colpi di coltello nella faccia e verso la gola. Fortunatamente le ferite pare non siano mortali. Il feritore è stato arrestato poco fuori della Chiesa, e condotto, tra gli urli ed i clamori del popolo prima alla Gran Guardia a piazza Colonna e quindi al Governo1.

Da quanto si è sparso oggi nel pubblico si rileva che il Cardinale Benvenuti (dopo la sconfitta del corpo comandato dal generale Zucchi) abbia in Ancona ricevuta la commissione di membri colà rifugiati del governo centrale delle provincie insorte, già residente a Bologna e che abbia loro promessa una generale e completa amnistia, la manutenzione di tutti negl’impieghi e pensioni, e tutt’altro che godevano al momento della rivoluzione, impegnandosi anche di far sì che le truppe austriache sospendano ogni ulteriore avanzamento. In seguito di che sono state spedite delle circolari del così detto Ministero della guerra del cessato governo rivoluzionarlo a tutti i comandanti delle loro forze di mettersi sotto gli ordini Sua Eminenza e di chi sarà da essa delegato ecc. ecc. Il Sercognani ha notificato questa convenzione ai Comandanti delle truppe pontificie, invitandoli a cessare da ogni ostilità. Intanto pare che tutte le Marche siano in piena controrivoluzione, e richiamino il governo pontificio. Questo inaspettato e stranissimo passo del Cardinale Benvenuti ha fatta qui la più dispiacevole sensazione, com’era naturale, e questa sera si doveva tenere una Congregazione di Cardinali su tale emergente.


  1. L’uccisore era un inserviente di S. Spirito: confr. Silvagni: lib. cit. vol. 3° pag. 362.