Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani I.djvu/131

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— 123 — A. 1835

è ordinato di riassumere e rettificare i rolli della truppa civica, del di cui servizio si potrà facilmente aver bisogno.

Domenica 9. — Essendosi riconosciute insufficienti le 16 chiese destinate per l’indulgenza, cominciando da oggi ne sono state accresciute altre otto delle più vaste. Nello stesso tempo si è annunziata la riduzione da sette volte a cinque per l’acquisto della indulgenza medesima.

Venerdì 14. — Il governo di Napoli ha vietato, sotto pene le più rigorose e capitali, l’ingresso nel regno a tutte le persone senza alcuna eccezione, e a tutti gli oggetti provenienti dallo stato pontificio. Questa severa misura pare sia stata fondata sul non essersi date dal nostro governo disposizioni sanitarie.

Lunedì 24. — Sono arrivati a Civitavecchia da Barcellona molti poveri frati di diversi ordini scampati dai massacri colà seguiti, e dei quali molti dei loro compagni sono stati vittime.

Martedì 25. — L’Incaricato di Francia M. de Tallenay, andando a Napoli per una missione, l’altra notte poco prima di Velletri fu assalito da alcuni grassatori e spogliato di quanto aveva.

Sabato 29. — Sempre più affliggenti sono le nuove venute oggi dello stato sanitario di Genova, non troppo buone quelle di Livorno e senza grande aumento quelle di Firenze. Oggi non si parla che della ricetta, venuta, si dice da Francia per telegrafo, di uno specifico ritrovato da un farmacista di Nimes, il quale pretende aver guariti 29 cholerici molto aggravati sopra 30, ed è la seguente; 1. oncia di corallina tenuta in fusione per 24 ore in 4 oncie d’acqua e passata per panno, due oncie di olio d’oliva sopraffino, mezz’oncia di agro di limone, due cucchiai di zucchero fino, due detti di acqua di fior d’arancio.

Lunedì 31. — Da Genova sempre le stesse dolorose notizie ma con mortalità forse un poco minore. A Livorno il morbo va crescendo, e pare si vada estendendo per le Maremme. A Firenze niente di allarmante.


SETTEMBRE


Giovedì 3. — Oggi dopo pranzo il Card. Odescalchi Vicario coll’assistenza di tutti i Parrochi e del Seminario romano, e con molto concorso di gente ha fatta la funzione di benedire