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Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani I.djvu/164

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A. 1841 — 1842 — 156 —


DICEMBRE


Lunedì 27. — Attesa la moltiplicazione veramente eccessiva di qualche tempo in qua dei furti con aggressione specialmente di notte è stato pubblicato un editto della Segreteria di Stato interna con cui si annunzia la creazione di una commissione straordinaria, che giudicherà sommariamente, e senza appello, i rei di simili delitti, la pena dei quali viene aggravata gradatamente, sino alla pena capitale, in caso di ferita o lesione anche minima delle persone.


1842

MAGGIO


Lunedì 30. — Ieri l’altro fu arrestato un prete genovese dì cognome Abbo, abitante nella via del Seminario, nell’atto che mandava alle sepolture il cadavere (da lui stesso rinchiuso nella cassa) di un ragazzo di 8 o 10 anni suo nipote, che conviveva con lui e sul quale si sono riconosciute le traccie evidenti delle più orribili sevizie, di cui tutti i coinquilini e vicini erano informati, e che pare sicuramente siano state compite con la morte. Il Prete è stato tradotto in Castel S. Angelo in mezzo alla universale esecrazione.


GIUGNO


Sabato 4. — Oggi dopo pranzo a Villa Torlonia fuori di porta Pia è seguito, coll’azione di sei argani e coll’opera di 110 cannonieri (coi quali è andato Giovanni) l’innalzamento di uno degli obelischi venuti qualche anno fa ed ora ornati in Roma di geroglifici scolpiti nel granito. L’invito fatto da Torlonia è stato immenso; oltre il quale aveva anche dispensato 4000 biglietti d’ingresso alla villa per godere dell’operazione, e quindi a notte della illuminazione della villa stessa e di un fuoco d’artifizio. Circa le 22 vi è venuto il Papa (non si sa bene se aspettato o no) ed ha assistito per un pezzo dalla loggia del palazzo grande, ove era anche il Re di Baviera e 8 cardinali, all’operazione, che poi è stata interrotta dopo le 23 da una pioggia dirottissima accompagnata da tuoni e che è durata