Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani II.djvu/42

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A. 1848 — 42 —

quali variano le voci) e nella notte scorsa nel sito stesso è stato ucciso un carabiniere della brigata di Albano.

Sabato 15. — Nella nostra Gazzetta d’oggi si annunzia che il Parlamento di Sicilia ha eletto in re dell’isola il Duca di Genova secondogenito del Re di Sardegna.

Domenica 16. — Tutti i battaglioni civici sono andati (ognuno in una chiesa a portata del suo Rione) ad assistere ad un Te Deum che si è cantato per la ricorrenza anniversaria della istituzione di quella milizia. — Questa sera il circolo popolare è andato a fare una dimostrazione di plauso all’abitazione del conte Mamiani; il quale oggi corre voce che resta al Ministero. — Ieri è ritornato a Roma Mons. Morichini dalla sua missione presso l’imperatore d’Austria, quale pare non abbia avuto risultato. — E tornato pure da Napoli il conte Ludolf e si dice che debba ripartire per una missione straordinaria a Parigi e Londra.

Lunedì 17. — Nella notte è giunta una staffetta da Ferrara che ha recato la notizia dell’occupazione di quella città fatta da un corpo di truppa austriaca. Si dice di 5000 uomini. — Corre voce che la provincia di Bologna mediti di offrire di concerto con altre provincie dello stato nostro la sua dedizione al Re Carlo Alberto.

Martedì 18. — Il corpo di truppa austriaca che si è avanzato sotto Ferrara (ma non è entrato in città) ha richiesto che si approvisionasse quella fortezza1 per due mesi, con qualche minaccia in caso di rifiuto; ed ottenuto ciò pare che le truppe si siano allontanate. Il Papa ha indirizzato su questo fatto una protesta a tutto il Corpo Diplomatico, sottoscritta dal Cardinal Soglia Segretario di Stato; qual protesta essendo stata comunicata questa mattina dal Ministero al Consiglio dei Deputati, questo ha deliberato all’istante un indirizzo al S. Padre, per ringraziarlo della comunicazione ed eccitarlo a prendere rigorose misure ecc.

Mercoledì 19. — Questa mattina una quantità di gente dalla

  1. Questa fortezza già da tempo era in mano della forza austriaca.