Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/621

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 1868  595

L’abbattuto partito borbonico e clericale ha posto il finale appello alla sua causa nella guerra civile che annunziano come già scoppiata nella Spagna e che certamente cerca di fomentare con tutti i mezzi di cui può disporre.

Però, Francesco II, che oramai diffida nelle risorse umane, implorò gli aiuti dal Cielo e, per tale effetto, espose in casa reliquie e sacre immagini; prega Iddio e lo fa pregare fervidamente in varii luoghi pii e da persone che godono fama di anime buone.

Pio IX dimostra tranquillità, ed esorta sempre i Borboni a confidare nella Provvidenza assicurandoli che tutto si accomoderà.

Coloro cui manca la grazia della fede, e non sono pochi, e che mirano l’orizzonte attraverso le nubi, accomodandosi alla rassegnazione, si occupano a disporre, prudentemente, le loro cose ritirando depositi di denaro e convertendo in questo tutto ciò che è alienabile.


20. — Con protocollo sottoscritto fra gli incaricati d’Italia e di Francia si assicura sia sistemata la quantità del Debito Pubblico che deve accollarsi il regno per le provincie annesse.

L’Italia pagò in massa gli interessi arretrati. Ora, però, nei pagamenti delle singole partite, in Roma insorgono alcune difficoltà di contabilità.

Altra cosa più seria si è che le casse pontificie, essendo esauste, il ministro delle finanze protestò di non poter pagare i frutti.

Si progettò al Papa, d’intelligenza del cardinale Antonelli, di ridurre il fruttato del Consolidato dai 5 per cento al 3 1|2.