Pagina:Discorsi postumi del Signor Lellis di alcune poche Nobili famiglie.djvu/127

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DI PALMA 85


re con l’iftcjfa fede» li fervigi in tutte l’oc cafoni» che fi ojferifcono» &in particolare il Capitan Pietro di Lauro, & altri della medefimo.l,famiglia» Città di Catanzaro» f nell’Amante a fanno inquefii giorni lor flanza.Nè mancarono in quefta cafa anco le degnità Ecclefiaftiche» mentre fi vederiiplendere la porpora in perfona di Vincenzo di Lauro, pria Vefcovodi Monteregale) poi creato Cardinale da Gregorio XIII. come fi leggenelle vite de’Pontefici di Bartolomeo Platina»? f oltre le Mitre»delle qua-? rli in varij tempi fonoftati honorati diverfi perfonaggi di quefta cafa» frali quali Antonio di Lauro Vefcovo di Caftcll’amare» del quale Antoniofi legge Epitaffio nella Cappella di detta famiglia dentro la Chiefa di S.Maria della Grada della quale fa menzione Cefare d’Engcnio nella Napoli Sacra al lòglio zo8. & altri che per brevità traiafeio,E facendo ritorno al noftro genealogico difeorfo» & à figliuoli diFabritio procreati con Vrania di Lauro: Onofrio eftendofi tutto applicato allo ftudio delle leggi» nelle quali prefe la laurea del Dottorato» e prendendo il patrocinio deile caufe ne7 Regij Tribunali»diede tanto faggio di fua dottrina» che fù ftimato uno de* più fa-mofi Avvocati del fuo tempo sonde à 5. di Settembre 1647. dal Signor Duca d’Arcos all* hora Viceré di Napoli fu honorato della.»carica di Giudice Civile della Gran Corte della Vicaria > e nell’oc -catione delle paffete revolutioni di quefta Città fi portò con tantozelo per accertar il fervido di fua Màeftà, che effendo flato efpe-rimcntata la fua prudenza, e fedeltà» fù impiegato dall’Altezza Se-reniffima del Signor D. Giovan d’Auftria nelli maggiori negoti; delicati»e di confidenza che in quel tempo occorrevano» e con la fuaefficacia, e talento cooperò atfaitfimo alla riduzione» e quiete delPopolo i anzi per ha ver voluto con troppo fervore rimproverare»al Popolo la fua diflòbedienza» & e fonarlo alla quiete con eflerfedeli al Rè Noftro Signore» gli fù intidiata la vita» quale appena.,con una precipitofa fuga potè falvare infieme con fua moglie» e figli > e non havendolo il Popolo ritrovato in cafa fi diede à sfogare la fua rabhia contro le robbe > faccheggiandoli la cafa» e doppoprecedente informatione d’haver* alloggiato li Spagnoli in fua cafa» e foccortili di monitioni» e di viveri > e perfuafo il Popolo àlafciar l’Arraij e ritornare alla quiete» e fedeltà» che doveano con-fervare illelà à fua MaCftà, gli fàbricaronò un proceffo» nel qualemper decreto de* 19. di Gennaro 1648. fù dechiara to Ribelle delPopolo» & applicata la fua robba alla figurata» c vana Republica^»Doppo feguita la quiete fù fatto Delegato da S. A* à x8. Aprilo1648. per il ritiramento di tutti li libri d’Hiftorie» e compofidoni ’fatte dalli Sollevatori nel tempo del tumulto»1 con la delegatione.»fopra la Stampa.Et à 18. Febraro 1649.dal Signor Conte d’Ognat-te all’hora Viceré dì Napoli»gli fu data ampliffima commiflionecon-tra i Banditi per il Regno» & inconfidenti rimafti doppo detta" revolutione y nella quale eflendofi portato con ogni integrità» c giu-ftitia» il medefimo Signor Conte à 11«d’Ottobre 1649. l’incaricòla CofQmiifioae Generale di Campagna > dicendo nel viglictto * co-Digitized by