Pagina:Discorso sopra i divorzj veneti.djvu/21

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XXI


notte al fianco di un uomo, già s'intende non vecchio con gambe vacillanti non addattate a longo passeggio, per frequentar Caffè, Casini, e campagne? Era stato suggerito dai Consultori di vietargli di intervenir a pubbliche Funzioni, Teatri, e Spettacoli, di farle vestir di modesto uniforme, che indicasse la loro situazione. Horrendum dictu? Si sarebbe esclamato che questa era la sepolta viva.

A dir la verità si voleva anche nella prossima passata Venezia la libertà, ma per le sole mogli, e non già la libertà civile, che consiste nel far tutto ciò che non si oppone ne all'onestà, ne alla legge, ma bensì quell'altra libertà naturale, che consiste nel far tutto quel che vuole, e che può.

Per altro poi era dato al marito, per usar il vernacolo, il fioretto da nazar di una dichiarazione che le mogli rimanevan ciò che non ostante soggette alla podestà dei mariti, e nella lor naturale costituzione di dipendenza; ma siccome la natura era stata vinta dal costume di dipendenza qualunque anche nelle coabitanti col marito, così ognuno può comprender quanto irrisoria fosse questa chimerica risserva.

Oltre di che l'esercizio della medesima sarebbe diventato un nuovo peso alla scarsella del Marito per stipendiar le persone che avesse necesariamente destinate ad esplorar le direzioni della Moglie, massime in un genere di delitto caratterizzato dalle leggi di prova difficile, e che anche comprovato sarebbe stato sicuramente deviso come strazze, e pettegolezzi, figli di una pazza gelosia del Marito.

Bisogna dir che gli autori di dette Leggi, nè i Giudici abbiano mai riflettuto che sono inutili, anzi dannose tutte le Leggi, che si oppongo-


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