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da dividere il quinto manipolo e la quinta turma dalla sesta; nello stesso tempo era il mercato dell’accampamento. Liv. 41, 2, 11: quindi quintana domi constituta, Suet. Ner. 26. II) appartenente alla quinta legione, sost., quintani, ōrum, m., soldati della quinta legione, Tac. ann. 1. 37 e altr.
Quintĭlĭānus, i, m., Quintiliano, cognome romano, sotto cui partic. è noto M. Fabius Quintilianus, famoso retore di Calagurris, in Ispagna, che tenne a Roma scuola di retorica e fu maestro di Plinio il giovane e Giovenale.
Quintīlis, is, m., con e senza mensis (quintus), Quintile == quinto mese (contando dal Marzo, che in origine era il primo mese), più tardi detto Julius, Luglio, in onore di Cesare, Cic. ed a.: idibus Quintilibus, alle idi di Luglio, cioè ai 15 di Luglio, Liv.
Quintĭus, V. Quinctius.
quintō, quintum, V. 1. quintus.
1. quintus, a, um (quinque), quinto, Cic. ed a.: quintus decimus, quindicesimo, Cic. ed a.: quintus et trigesimus, trentacinquesimo, Col. — Avv., a) quintum, per la quinta volta, riguardo al tempo, Liv. ed a. b) quinto, propr. nel quinto posto, quindi, per la quinta volta, Liv. ed a.
2. Quintus, fem. Quinta, Quinto, prenome romano, il masc. di regola abbreviato in Q., p. es. Q. Fabius.
quippĕ, congiunz. (quia-pe, come nempe da nam-pe), sì davvero, senza dubbio, certamente; anche sempl. sì, I) in gen.: ergo ad cenam petitionis causā si quis vocat, condemnetur. Quippe! inquit, Cic.: anche seguendo una prop. con enim, a te quidem apte et rotunde (dicta sunt): quippe; habes enim a rhetoribus, Cic.: unito con altre particelle, quuippe etenim, Lucr.: quippe quia, Ter.: quippe quod, Cic.: quippe ubi, Lucr.: parim. quippe etiam, quippe et, e certamente, così pure, Verg. e Prop.: e quippe ut, cosicchè certamente, Justin.: partic. spesso quippe cum, Cic. ed a.: e con qui, quae, quod, ora con l’indicat., Sall. ed a., ora (in Cic. sempre) col cong., come colui che, Cic. ed a. II) partic., ironico, sol Democrito magnus videtur, quippe (e sì che) homini erudito, Cic.: nell’asseverazione ironica, quippe, inquiet, altro che! Cic.
quīquăm == quisquam, Verg. ge. 4, 447.
Quĭrīna, ae, f., V. Quirinus n° IV, A.
Quĭrīnālis, e, V. Quirinus alla fine.
Quĭrīnus, i, m., Quirino (== vibratore «ella lancia, guerriero), come nome: I) di Romolo, dopo la sua apoteosi, Cic. de rep. 2, 20; de off. 3, 41. Ov. fast. 2, 475. Verg. Aen. 1, 292: quindi populus Quirini, i Romani, Hor. carm. 1, 2, 46: urbs Quirini, Roma, Ov. trist. 1, 8, 37. II) di Giano, Suet. Aug. 22; cfr. Janus Quirini, Hor. carm. 4, 15, 9. III) di Antonio, Prop. 4, 6, 21. IV) di Augusto, Verg. ge. 3, 27. — Deriv.: A) Quĭrīnus, a, um, quirino, romuleo, humeri, Prop.: collis, il Quirinale, Ov.: Quirina (tribus), una tribù romana, Cic. Quinct. 24. B) Quĭrīnālis, e, di (sacro a) Quirino, Quirinale, lituus, quale lo portava Romolo, Verg.: così pure trabea, Verg.: collis, colle Quirinale, Quirinale, oggi Monte Cavallo, Cic. ed a.: sost., Quirinalia, ĭum, n., festa in onore di Romolo, celebrata ai 17 di febbraio (VIII kal. Mart.), Cic.
Quĭris, rītis, m., V. Quirites.
quĭrītātio, ōnis, f. (quirito), grido, il chiamare al soccorso, il gridare aiuto, Liv. 33, 28, 3.
quĭrītātŭ, ūs, m. (quirito), grido, il gridare al soccorso, il chiamare aiuto, infantum, Plin. ep..: quiritatus lamentabiles, Valerio Massimo.
Quĭrītes, ĭum e um, m. (Cures), abitanti della città Sabina di Cures, Quiriti, una ingens Amiterna cohors priscique Quirites, Verg. Aen. 7, 710. Dopo che, sotto Romolo, Sabini e Romani si unirono in una sola cittadinanza, il nome di Quirites fu aggiunto a quello di Romani e i Romani si chiamarono Quirites nei rapporti civili, mentre il nome di Romani rimase nei rapporti politici e militari, V. Liv. 1, 13, 5: i due nomi insieme nelle espressioni populus Romanus Quiritium, V. Liv. 1, 82, 13: e populus Romanus Quiritesque, Liv. 8, 6, 13: Quirites Romani, Liv. 5, 41, 3. Per soldati, l’appellativo Quirites significava sprezzo, Suet. Caes. 70. Tac. ann. 1, 42. — jus Quiritium, α) originar. ai tempi della repubblica, il diritto di cittadinanza in Roma con tutte le prerogative che venivano garantite dal jus civile Romanum (mentre jus civitatis == diritto di cittadinanza riguardo all’estero, cioè il diritto che uno gode come cittadino dello Stato romano, in contrapposto ai forestieri), Cic. Caecin. 96. β) sotto l’impero, la parte del diritto di cittadinanza che ancora mancava ai Latini, per divenire del tutto cittadini romani, Plin. ep. 10, 6 (22), 1; 10, 104 (105) e sgg. Suet. Cl. 19. — Sing. Quĭris, rītis, m., Quirite, cittadino romano, Hor. ep. 1, 6, 7. Ov. met. 14, 823: quis te redonavit Quiritem diis patriis, libero cittadino, Hor. carm. 2, 7, 3. — Plur., Quirites, poet. trasl., dei cittadini (sudditi) nell’alveare, Verg. ge. 4, 201.
quĭrīto, āre e quĭrītor, āri (Quirites), originar. chiamar l’aiuo dei Quiriti (cittadini romani), quindi in gen., gridare al soccorso, chiamar aiuto, gridare accorruomo, I) intr.: vox quiritantis, Liv.: nequiquam quiritantibus sociis, Plin. pan.: alci quiritanti intervenire, Liv.: di oratore, strillare, non quiritet, Quint. II) tr., gridare, strillare, misero illi quiritanti «civis Romanus natus sum», As. Poll. in Cic. ep. 10, 32, 3.
1. quĭs, quĭd, pron. interrog., I) nell’interrogaz. indiretta, A) sost.= chi? che cosa? quis clarior Themistocle? Cic.: cujus es? di chi sei? Ter.: quis homo est? chi è mai? Ter.: quis tu? chi sei? Cic. — Partic. quid, a) sost. col genit., che cosa == quale, quid hominum, Ter.: quid pictarum tabularum, Cic.: sciturum, quid ejus sit, che ne sarebbe, Cic. b) avv.: α) come? che? ad esprimere meraviglia e sdegno; quid? eundem destituisti? Cic.: quid? quod, che si deve dire, quando, Cic.: spesso serve a passaggi rinforzativi, inoltre, aggiungi, di più, Cic. quid? si, come? se, Cic. e Ter. β) perchè, a che? sed quid argumentor, Cic.: in cui vece si usa pure in quid? perchè? Sen.: quindi quid ita? perchè