Pagina:Dizionario mitologico ad uso di giovanetti.djvu/184

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Ippolito, figlio di Teseo e di Antiope ovvero Ippolita, regina delle Amazoni. Questo giovane principe era stato allevato a Tresene sotto la cura di Pitteo suo avo. Applicato unicamente allo studio della sapienza, ed alla caccia; era insensibile ad ogni altro giovanil piacere; ciò che gli attirò lo sdegno di Venere, la quale per vendicarsi di tal suo disprezzo, insinuò nel cuore di Fedra, sua matrigna, un violento amore per lui. Questa regina fece un viaggio sino a Trezene sotto pretesto di farvi innalzare un tempio a Venere, ma in verità per vedere il giovane principe, e per manifestargli il suo amore. Ippolito avendo ricusato di corrispondere alla di lei passione, ella se ne indispettì a segno che lo accusò presso Teseo, come se avesse attentato al di lei onore, e per inorpellare la falsa accusa sotto il velo della verità, gli presentò la spada che aveva tolto ad Ippolito per uccidersi disperatamente, se la sua nutrice non l'avesse impedita. Teseo inviperito da tale attentato, abbandonò suo figlio al furor di Nettuno. (Vedi Fedra.)

Ippomene, figlio di Macareo e di Merope, principe così casto che si ritirò ne' boschi e nelle montagne per non vedere affatto femmine; ma avendo un giorno incontrata Atalanta alla caccia, la seguì, e fu nel numero di colore, che la pretesero in isposa. Egli la vinse al corso, per aver gittato sul cammino, a consiglio di Venere, tre pomi d'oro, ch'ella si occupò a raccogliere, ed in premio la ottenne in isposa; ma perchè non curò di render grazie a Venere del consiglio avuto, questa Dea gl'ispirò una passione così violenta che un giorno profanò il tempio della stessa Dea Cibele. La