Pagina:Dizionario triestino (1890).djvu/145

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DIR — 144 — DIS

cossa dir, non c’è clie dire; xe un gran dir, e’è un gran dire, — è tutto dire; far un dir, cicalare; no mandarle dir, met. avere sciolto lo scilinguagnolo, — dirle a lettere d’appigionasi, o di scatola, o da speziali, — non mandarle a dir dietro; per aver sentido dir, per sentito dire: — » Parlo per sentito dire, quanto ci sia di vero io non lo so;“ voler dir, venire a dire: — „Questo discorso viene a dire ohe non mi vuoi fare il favore pregatoti se fa presto dir, si fa presto a dire; se la savaremo dir, ce la sapremo dire, o me la saprai dire; la sa, o ti sa cossa che go, o cossa che te go de dir ? — frase conchiusionale: sa, o la sai la nuo va? — „La sai la nuova ? In casa mia non voglio che tu ci venga più; ’ dir mal drio le spalecardare; dir la sorte, far la ventura: — „Le zingare vi fanno la ventura sulla palma della mano;“ se fa per dir, sto per dire; trovar de dir su tuto, appellare ogni cosa; a dir el vero, a dir vero, o il vero, — a vero dire; come no dito, sia per non detto; digo ben ? dico bene ? mi diria quasi, io direi quasi; la diqhi dai, dica su; lo -disevo mi lo diceva io a dirla sceta, a dirla schietta; te so, o ghe so dir mi, ti so, o le so dire; no voler dir gnente, met. non voler dire: — „Se non hai condotto il cane non vuol dire, ne faremo senza;“ come ti disi, o come la disi? come dici? o come dice ? — come sarebbe a dire ?; fazo, o se fa per dir, fo per dire, vengo per dire; quanto che se tpol dir — onesto, cattivo, ecc.: quanto ce n’entra: — „ Cattivo quanto ce n’entra.“ — „Portinaio onesto quanto ce n’entra;“ so ben mi quel che digo, m’inten’io — e con efficacia maggiore: m’intend’io delle mie orazioni: no rivar dir Gesù Maria, non arrivar dire Gesù e Maria; averselo per dito, tenerselo per detto; altro xe el dir altro xe el far, o dal dito al fato ghe passa un irato, o dal dir al far ghe -passa diferenza, -prov. altro è dire, altro è fare, — dal detto al fatto c’è un gran tratto, — dal fare al dire c’è che ire, — il dire è una il fare è un’altra cosa, — fra il dire e il fare || c’è di mezzo il mare, — fra il dire e il fare si consumano di molte scarpe; ognidun voi dir la sua, prov. chi fa la casa in piazza o e’ la fa troppo alta o e’ la fa troppo bassa; a air se fa presto, prov. a dire si fa presto, — acquerello e parole se ne fa quant’un ne vuole.

Diramada, sf. diramamento, diramazione.

Diramar, va. diramare: — Y’è chi trova barbara questa voce, ma la registra ciò non ostante, e senza aggiungervi una corrispondente che non sia barbara.

Direa, sf. cacaia, cacaiuola, cacarella, diarrea, dissenteria, flusso, soccorrenza, scorrenza.

Diretor, diritor, sm. antista, direttore.

Diriger, va. dirigere.

Dirindela(andaroesserin), m. avv. andare, o essere in farsetto.Diroto, agg. crepato, ernioso.

Disanimar, va. disanimare, scoraggiare, scoraggire.

Disaprovar, va. disapprovare, biasimare, Censurare.

Disaprovazion, sf. disapprovazione-.

Disarmar, va. disarmare; mar. scorredare.

Disarmizar, va. disarmeggiare.

Disavedudo, agg. disavveduto.

Disavezar, va. disavezzare, divezzare, svezzare.

Disavido, agg. sciocco: — „ Questo brodo xe disavido. = Questo brodo è sciocco.“

Disbaladura, sf. sballatura.

Disbaiar, va. sballare.

Disbarcar, va. sbarcare.

Disbaretar, va. sberretare.

Disbaretada, sf. sberrettata.

Disbatizar, va. sbattezzare.

Disbaular, va.’ sbaulare.

Disbendar, va. disbendare, sbendare.

Disbolar, va. dissiggillare, dissuggellare.

Disbonir, va. sboccare.

Disboscar, va. diboscare, smacchiare.