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GAG — 78 — CAL

cagoia, cagoia mostra fora i corni, se no te bufo sora i copi, che te magnarà ’l babau — strambotto popolare notissimo: chiocciola chiocciola marinella, tira fuori le cornicella.

Cagoia, sf. cacherello, caccola, pillacchera, pillaccola; met. cazzatello; cagoia piena de pretese, met. gigante da Cigoli, che bacchiava i ceci con le pertiche: — „Gigia ghe ga da finalmente el saco a quela cagoia piena de pretese che ghe stava drio. — La Luigia ha posto finalmente il lembuccio in mano a quel gigante da Cigoli, che bacchiava i ceci con le pertiche;“ cagole de od, cispa; oci pieni de cagole, occhi cisposi; cagole de usei, schizzate; — de sorzi, cacherelli; — de mosconi., cacchioni; — de le mosche, impunture: — „Que’ cristalli sono pieni d’impunture.“

Cagoloso, agg. caccoloso, cisposo, lippo. Cagon, agg. merdellone; met. arrogante, presuntuoso, prosontuoso, pretensioso, spaccamonti, spezzacatenacci; lezioso, smanceroso, svenevole; sf. nel senso di femmina prosuntuosa e dispettosa: musceppia: — „ Quela cagona ga storto ’l muso perchè no i xe andai a ciò ria co la caroza. = Quella musceppia ha torto il grifo perchè non son andati a pigliarla colla carrozza. “

Cagoto,•sm. v. bassa — lo stesso che cagar eia.

Caia, smf. falena, spilorcio, taccagno; esser una de quele caie non dar da bere a secchia, — non dar fuoco a cencio.

Calcio, sm. t. mar. caicco, palischermo, schifo.

Caìn, sm. gagnolamento, gagnolìo —; v. del cane; zigar cain, guaire, guaiolare, e met. chiedere soccorso, lamentarsi.

Cala, sf. bot. calta palustre, — farferuggine.

Calada, sf. calata, calo, decrescimento, diminuzione, scemata; scesa.

Calafà, sm.. calafato, carpentiere.

Calafatada, sf. calafatamelo, calafatura.

Calafatar, va. calafatare, calefatare.

Calafogna, sf. calofogno.

Calai, sm. t. delle calzettaie: cali. Calarne, sm. sifone diritto.

Calamento, sm. decrescimento, diminuimento, diminuzione.

Calamita, sf. calamita; parafulmine. — Il parafulmine fu inventato nel 1752 da Beniamino Franklin.

Calamitada, sf. calamitata.

Calamitar, va. calamitare; sm. calamitazione: — ,,La calamitazione del ferro è cosà da nulla.“

Calandrina, sf. zi. calandrella, calandrino.

Calandron, sm. zi. calandra; decalandron, m. avv. immantinenti, issofatto.

Calar, va. e vn. appiccinire, calare, ribassare, decrescere, scemare; tornar a calar, ricalare; dibattare: — nEl me ga colà un fiorin sora zinque de conto. = Mi ha dibattuto un fiorino su cinque di conto;“ calar un poco, calucchiare: — „E’ calucchiata la voce al tenore;“ t. med. decumbere; t. delle calzettaie: incavallare; calar aqua, attignere, o attingere acqua; calar dei liquidi — ne’ recipienti: scemare; calar la trapola, le visciade, tendere la trappola, ecc.; calar de le stofe dei vestiti quando che se le bagna, rientrare, ritirare; calar del vento, mitigarsi del vento; nato in calar de luna, met. cazzatello, — tappo da botte.

Caicada, sf. calcata, calcamento, calcatura, incalcata

Calcadina, sf. calcatella, calcatina.

Calcador, sm. calcatore.

Calcagnada, sf. calcagnata.

Calcagneto, sf. calcagnino.

Calcagno, sm. calcagno — pi. i calcagni e le calcagno — tallone; calcagno dei stivai, calcagnino; senza calcagnini, scalcagnato; star senta sui ca’cagni, star coccolone; andar zo dei calcagni, met. venire a noia, — ristuccarsi — stuccarsi di chi, o che si sia, — recarsi a noia quel tale, o quella tal cosa; aver él stomigo nei calcagni, met. sentirsi avvilire lo stomaco, — o più esplicitamente: sentirsi avvilire;