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ragionamento sesto 105


cose, i medesimi fatti; brevemente, voi vedresti una ruota che fa e disfa, va e torna: però disse il maestro delle concordanze, nel libro del Contrasto dí Carnesciale e della Quaresima, che noi torneremo in capo a un certo tempo lungo lungo, e, perché la memoria non è ricordevole, però noi ce lo dimentichiamo.

Barlacchi. Il fare che noi facciamo e l’operare che noi operiamo mi par che sia un mettere insieme molte cose disunite e farne una unita: il veder lá in terra una statua di marmo in pezzi son disunioni; mettegli insieme, fa un’unione d’una figura.

Cerrota. Ecco un esempio che è migliore: qua è un quadro d’Andrea del Sarto mirabile; e un pittor valente valente come Bronzino ti mostrerá una tavoletta, co’ venticinque colori sopra, e dice: — Vedete voi qua? Quel quadro è in questi colori; e che sia il vero, lo farò conoscere adesso adesso. — E comincia sopra d’un altro quadro a ritrarlo. Chi fosse nuovo uccello, a questa cosa stupirebbe. I colori son tutti usciti della terra; però non è maraviglia se dipingono un uomo colorito, perché l’uomo ha cavato della terra anch’egli il colore; e questa terra participa di tutti gli elementi, id est gode, sí come l’uomo ne gode anch’egli.

Barlacchi. I frutti ancóra sono usciti della terra e il dipintore con la terra gli dipinge che paion veri al colore; in modo che terra con terra, produce di terra, fa di terra, e ogni cosa va in terra. Però si dice: «Ricordati che tu sei terra e terra tornerai».

Cerrota. I frutti son sotto terra cosí begli e cosí coloriti, suavi e delicati come di sopra, secondo il mio Mondo nuovo; ma escon fuori a poco a poco, come fa una gran chiocciola della sua piccola casa. Chi ti mostrasse una chiocciola serrata di verno e te la dipingessi come ella è fatta, con le cornetta, con la bocca, occhi e tante altre cose, non credereste che la potesse capire in sí poco guscio; quando l’è cavata fuori, mai ve la fareste star dentro tutta; e pur son cose naturali, che non ci son capaci! — Oh questa cosa è nata qui! — Nata