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268 i marmi - parte seconda


mai lasci fermo alcun buono stato! — Non vi maravigliate, perché io battezzi il mondo con sí cattivo nome; prima, perché la terra ebbe da Dio la maladizione, poi, perché d’ogni tempo che la fortuna mondana ci favoreggia, sempre la fa qualche cattiva esecuzione nella nostra vita. Chi legge di quell’etá, e vede questa, non volge le carte del libro senza sparger qualche lagrima. Passaron parecchi centinaia d’anni inanzi che la malizia s’impatronisse del mondo e che gli uomini provassero la sua malidizione. Iddio adunque, per i nostri errori, permesse che il ferro dell’aratro si convertisse in armature, i domati tori in fieri cavalli, il pungolo in lancia e la semplicitá nella malizia. Seguí a questa prima antiguardia di male la battaglia; per ciò che il traffico delle faccende buone si tramutò in ozio di pensier cattivi, il riposo naturale in artifizioso travaglio diabolico, la pace in guerra, l’amore in odio, la caritá in crudeltá, la giustizia nella tirannia, l’utile nel danno, la limosina nel ladroneccio e sopra tutto la fede in idolatria: tanto che l’utile della republica prese un’altra strada e pervenne in danno della natura umana particularmente e in vece di sparger seme per sostentamento dell’uomo si versa sangue vivo a distruzione di quello.

Romito. Chi si diletta di sparger il sangue d’altri gli fia sparso il suo.

Bernardino. L’è gran cosa veramente che l’uomo non possi piú vivere in alcuno stato oggi, sia religioso, sia ricco, sia povero, sia artigiano o gentiluomo: attendi al fatto tuo, non aver né amico né parente, sta solitario, vivi acompagnato, servi, non servire, non praticare, pratica, e piglia il malinconico, il savio, il pazzo, il mediocre, il quieto, il bestiale, il malizioso, il semplice, abita la cima de’ monti, le colline, le pianure, le caverne, i diserti, impácciati d’ogni cosa, non t’impacciar di nulla, sia letterato o sia ignorante, che in tutto e per tutto sei ritrovato, molestato, fastidito, e bisogna, a dispetto tuo, che tu viva a modo d’altri; in tutto si trova il biasimo che ti assassina, il danno che ti perseguita; la noia ti tormenta, il vitupèro ti calpesta e l’ardire e la forza di ciascuno particolare e universale viene a turbarti il tuo stato; la insaziabilitá che dá bere