Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. I, 1928 – BEIC 1814190.djvu/275

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ragionamento di diverse etá del mondo 269


all’uomo continuamente vino di desiderio, per mano della rapina, con la tazza della roba, fa che ciascuno arde di sete d’impadronirsi d’ogni minimo uomo e cosa vile e disprezzata, ancóra che sia signore di tutto il restante.

RomitoInquietum est cor nostrum, donec requiescamus in te, Domine».

Papi. Voi sapreste dire qualche cosa ancóra voi, quando voleste. Che volete piú bello che, avendo un gran ricco tre o quattro miglia di paese, e io aveva fra le sue centinara di campi un picciol pezzo di terra e quella sola aveva e me la coltivava, né mai ho potuto trarne frutto a mezzo e tanto m’ha straziato che egli me ne ha cacciato e aggiunto quel poco mio al molto suo? E pure, tre braccia di terreno gli basteranno, ultimamente! Ed è tanto accecato nella roba che non si conosce né uomo, creatura di Dio, né mortale.

Romito. Insino agli animali conoscono Iddio, e l’uomo non lo vuol conoscere!

Bernardino. Non è egli assai esser conosciuto bestia, animale senza ragione? So che non ne caverá altro che vitto e vestito, venga ricco quanto egli sa; e chi piú raguna roba in vita piú n’è straziata, spartita e consumata dopo morte. Io sono in una casa oggi, che, secondo c’ho veduto alle prestanze, ella ha avuto da settanta quattro padroni e ora va per terra. Che giova tanta avarizia, se il tempo e la morte son signori del tutto? Ultimamente, non ci trovo altro al mondo che opinione: l’uomo si ficca una fantasia maladetta nel capo e va dietro a quella, pascendosi tanto che finisce i suoi giorni; oggi si conturba tutto per la roba, domani s’adira per la dignitá, l’altro si cruccia per i figlioli, tal ora muor di doglia e spesso crepa d’allegrezza; cosí ogni dí, ogn’ora muta voglia, pensiero, faccenda e stato.

Romito. Dodici son l’ore del giorno e sempre si volgono.

Papi. Ogni cosa fu dal magno fattore accomodata generalmente: egli diede alle intelligenze il cielo empireo, alle stelle il firmamento, ai pianeti i mondi celesti, agli elementi il globo che noi abitiamo, l’aere agli uccelli, l’acqua ai pesci, alla terra