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discorsi utili all'uomo 135


Lo Spedato e il Viandante, academici Peregrini.

Spedato. Bellissimo fu quel discorso filosofico che io udí’ iersera; oh bello!; ma pochi uditori si ritrovano oggi che si dilettino d’altro che di baie; qualche novelletta da passar tempo, qualche bella tiratella di ciancie o di favole è la chiave del gioco.

Viandante. Veramente che l’è cosí; io son ancóra di cotesta opinione, che se uno scrive o ragiona, e sempre ragioni, di cose alte, dotte, profonde, stupende e mirabili, che le gente poco poco se ne curano; ma come tu entri in fanfalucole, «frate, bene sta», disse il Boccaccio.

Spedato. L’altra sera egli fu raccontato un caso d’un che tolse due mogli, una giovane e l’altra vecchia.

Viandante. A quel tempo s’usava pigliarne due, forse?

Spedato. Si, che ci mancano i tristi oggi! Ora costui si trovava piú tosto nel tempo da cominciare a lasciar star le donne che a goderle e di giá aveva il capo mezzo canuto; la giovane, che avrebbe voluto piú tosto gioventú che vecchiezza a torno, aveva in odio quei capelli d’ariento, e, cosí, cominciò a cavargnene fuori, ora della barba e ora del capo, tanto che a poco a poco la non ve ne lasciò nessuno.

Viandante. Oh che stolto marito a lasciarsi uccellare di sí fatta sorte!

Spedato. Oh che stolta femina a credersi di ringiovenirlo! Tutti due, brevemente, avevano poco sale in zucca. L’altra moglie, ch’era di tempo, stette a veder questa stoltizia, e poi vidde con effetto che, per batter troppo il chiodo, volendo con la giovane far del gagliardo, il suo marito a suo dispetto (diseccandosi l’umore per altra via) veniva canuto a furia; e per farlo conoscer pazzo a fatto, vedendogli pochi peli rimasti in capo, la gli disse un giorno: — Caro marito, come stavi tu bene a questi giorni senza un pel canuto al mondo; da poi che