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74 i marmi - parte terza


al letto; non c’è qua virtuoso alcuno povero che egli non lo abbi fatto ricco in tre dí con le frappe né libraro che non abbi frappato con le trappole né stampatore ristucco con le ciancie. Non vo’ dir che ce ne sieno stati de’ corrivi a dargli capo d’arra per far non so che cose ladre, rapezzamenti di certe leggende o altre pedanterie; ma, perché io ne fui cagione, la metterò a monte, io ne voglio dir una: e’ voleva tradurre in otto mesi tutte le Istorie del Machiavello in latino, la Bibbia cementarla tutta, rifare il Boccaccio, il qual dice esser corrotto e aggiugnere alla lingua, corregger il Furioso in trenta mila luoghi dove mostra star male e che l’autore non seppe, in quei versi, ciò che si dicesse, e traduceva e dichiarava i Comentari di Cesare; e tutta questa poca fatica faceva per cento lire e due ducati e mezzo, e súbito ch’egli le aveva principiate tutte, voleva i baiocchi. Lo stampatore, come uomo di fede, lo faceva volentieri; ma, nel volerne una sicurtá di suo mano, si guastò la coda al fagiano, e va per rima. Non piglierebbe venticinque scudi in dono; manco di mille la sua signoría non degna. Volete voi altro? che gli è venuto in un paese dove si fa la farina del buon grano. Io non guardo mai cenacoli che io non mi ricordi di lui, perché tutti gli spenditori di Cristo hanno duo terzi della suo cera. Io voglio esser profeta: o costui se ne va in fummo col tempo o diventa invisibile o va in aere o gli è nascosto in un fondo di muraglia. Un galante intelletto, sentendolo frappare, disse: — Maestro parabolano, se voi fate una di coteste pruove qua, io son contento di credervi tutto il restante. — Non è si tosto arrivato uno in casa che dice: — Or ora si parte il tale. — E sempre nomina gran personaggi, i quali non sanno pur la casa, non che conoschino la sua signoria. Quando costui capitò in Vienna, fece un bel tratto: si finse amalato e scriveva certe polize a tutti coloro che avevan qualche nome, con dire che desiderava d’esser servitore della lor virtuosa persona, e, dove poteva far loro piacere, si offeriva; e che sarebbe ito a vederli, ma che gli perdonassino, perché era amalato. Le persone domandavano l’aportatore: — Chi è costui? — Oh! — rispondeva il fante — un uomo savio letterato, dotto in