Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/215

Da Wikisource.

FIORI D'ARANCIO I.

Intorno al tavolino da gioco, posto fra due finestre in un angolo del salotto, quattro persone silenziosamente assorte facevano la solita partita a bezigue.

I giocatori erano sempre gli stessi, ogni giorno: la padrona di casa Marchesa Ottavia Monfalcone, Mademoiselle Sarazin, vecchia dama di compagnia, Don Luigi, cappellano di casa Monfalcone, e il Barone Virdia, cugino in terzo grado della marchesa, e suo fedele amico da cinquant'anni.

Erano le quattro del pomeriggio; nel salotto vasto ed austero dalle pareti coperte di ritratti antichi, cominciava a fare un po' scuro e un po' freddo.

Entrò Ignazio, il cameriere, curvo sotto il peso di dieci lustri di fedeltà, e inchinandosi domandò se la signora marchesa desiderava il lume e il fuoco.

Donna Ottavia che era un po' sorda guardò