Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/325

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ho la certezza! Non mi crede neppure questa volta? Perchè? Vediamo le linee della sua mano.... Io so leggere nel destino! Non vuol darmi la sua manina?

— ....

— Che bella manina!

— ....

— Cuore appassionato, ardente, fedele! Felice l'uomo che riescirà a possederlo!! — e Micheluccio sospirò profondamente arricciandosi i lucidi baffetti.

....Ah! chi più ricordava, chi più vedeva Dorotea, Zelinda, Alice? Esistevano esse ancora? esisteva un tinello colla lampada velata di verde, un padrigno mugolante nella carrozzella? esisteva la vita di ieri? e la vita di domani?... Chi più ricordava? chi temeva più nulla?...

— Tenterò in tutti i modi di rivederla, signorina Adelaide: ne ho bisogno! Se non isbaglio, deve presto esserci una gran fiera al suo paese, non è vero?

— Sì....la fiera di Sant'Anna del Monte, in fine di luglio....

— Signor Micheluccio! — chiamò Ermelinda Barrai. — Cattivo soggetto, venga qua, senta.

Micheluccio si alzò per ubbidire alla fanciulla, e si alzò in quel momento anche Giacomino con un foglietto in mano. Tutti tacquero.


— Serbò l'egregio giovane Un puro ardente affetto Per la sua sposa in petto Per la sua sposa in cor.