Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/41

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— O ella è troppo bella per loro, o essi sono troppo brutti per lei. Fatto sta che non armonizza coll'ambiente, che fa l'effetto di una pennellata troppo audace in un quadro dalle tonalità tutte grigie. La sua bellezza che si intonava mirabilmente colla verde freschezza dei prati, così perfetta da non temere la gran luce del sole, così viva da non temere il confronto delle rose, sorella dei fiori, delle acque, degli alberi stormenti al rezzo di primavera, qui urta lo sguardo e lo spirito come una nota di troppo squillante gioia. Questo ambiente, anzichè incastonarla come una gemma, l'opprime, la schiaccia. Evidentemente, essi sono troppo brutti per lei....

Ma in verità quel giorno Rosa non era bella affatto. La sua testina, dalla linea cosi svelta e pura, spariva sotto un castello di ricci, il collo bianco e lungo era strangolato da un alto colletto di trina, il viso era troppo rosso, la linea scultoria della sua figura era nascosta e ingoffata dalla doppia tunica di raso e velo.

Ogni volta che alzava gli occhi ella vedeva rivolto su di sè il terrificante occhialetto della baronessa Grola, e maggiormente arrossiva. La baronessa Grola sbucciava con forchetta e coltello l'uva zibibbo.

Finalmente, come Dio volle, la colazione senza incidenti ebbe termine. E fu proposto di prendere il caffè in giardino sotto il pergolato di carpini. Folco si attaccò al braccio della sposa e le afferrò anche una mano accarezzandole il