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e dall’altro nego una specie della morale che, come morale in sè, è divenuta dominante: detto più chiaramente, la morale decadente, la morale cristiana. Si potrebbe considerare la seconda negazione come la più decisiva, poichè la troppa stima della bontà e della benevolenza, giudicando all’ingrosso, mi pare una conseguenza della decadenza, incompatibile con una vita che s’inalza e afferma: nell’affermazione, negare e distruggere sono una condizione essenziale.

Mi fermo, da prima, alla psicologia dell’uomo buono. Per poter valutare il valore d’un dato tipo d’uomo bisogna prima calcolare quanto costi la sua conservazione, bisogna conoscere le sue condizioni d’esistenza. La condizione d’esistenza dell’uomo buono è la menzogna: altrimenti detto, il non voler vedere a nessun prezzo com’è fatta, in fondo, la realtà: la quale non è fatta nè in modo da stimolare ogni momento gli istinti di benevolenza, nè tanto meno in modo da permettere in qualunque momento l’intervento di mani stupide e buone. Considerare le calamità d’ogni genere come qualche cosa che bisogna sopprimere è la «niaiserie par excellence», è, guardando le cose dall’alto, un’immensa stupidità, altrettanto grande quanto sarebbe il voler supprimere il cattivo tempo per pietà, per esempio, della povera gente.... Nella grande economia dell’insieme ciò che vi ha di più terribile nella realtà (nelle passioni, nei desiderii, nella volontà di potenza) è infinitamente più necessario che quella forma della piccola fortuna ch’è la cosidetta «bontà»: anzi, per accordare un posto qualunque a quest’ultima — che ha per premessa la menzogna degli istinti bisogna essere a dirittura indulgenti.

Avrò una bella occasione di dimostrare le conseguenze straordinariamente inquietanti per tutta la storia dell’ottimismo, di questa creazione degli «homines optimi». Zarathustra che per primo comprese che l’ottimista è altrettanto decadente quanto il pessimista e forse più dannoso di questo, dice: «Gli uomini buoni non dicono mai la verità. Gli uomini buoni v’insegnarono false arti e