Pagina:Elogio funebre del colonnello Francesco Nullo.djvu/13

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Varsavia addiviene una seconda Troia: la più sanguinosa battaglia si combatte sotto alle sue mura: i polacchi al cospetto; delle madri delle mogli, delle sorelle, de’ figliuoli, de’ vecchi genitori espongono il petto alle palle nemiche. Più di 20 mila Russi son morti. Ma il giorno otto settembre, sacro a Maria nascente, Varsavia è data in mano al Cosacco.

Sorge l’anno 1860 foriero di libertà per l’Italia. I tirannelli che la divideano cadono successivamente: i fatti più inauditi si compiono con una elettrica celerità. La Grecia si riscuote all’esempio della sua figliuola; la Polonia si atteggia per gittare il guanto di sfida al suo perpetuo oppressore. I Polacchi aveano assai sofferto: cinquemila erano stati deportati dopo il trentuno; la coccarda tricolore abolita; l’università di Wilna soppressa; la lingua Russa sostituita alla nazionale: le scuole ristrette: abolita la uniforme, la procedura, la moneta. Le madri stringevano al seno i loro figliuoli e piangevano chè il marchio della schiavitù avrebbe lor segnato eternamente la fronte; i giovani fremevano di mal repressa ira; il clero istigava dai pergami il nazionale riscatto; tutto un popolo genuflesso per le vie di Varsavia intuona l’inno del riscatto.

La coscrizione eccita gli animi alla rivolta. I boschi di Plock, Tykorin sulla frontiera della Lituania, Beryesc, Labelska, Wanchock e Kaznicercz sono i punti ove la insurrezione si organizza.

Ogni dì la rivolta si avvanza, sanguinosi combattimenti s’impegnano, strage a strage s’aggiunge, vendetta a vendetta. L’Europa non impassibile, ma calcolatrice, guarda a quel sangue immobilmente. I parlamenti discutono, i popoli si adunano a compiangere la nazione generosa, ben pochi si affrettano ad aiutarla.

Tu, o Francesco Nullo, prode italiano, alla testa de’ tuoi bergamaschi prendi la spada e voli alla difesa della tua sorella. Quelli che aveano versato il veleno nel tuo cuore piegano lo sguardo vergognoso innanzi al tuo coraggio. I patrioti ti accom-