Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/47

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quattro milioni 41


— Ma allora - disse ella con una grande naturalezza - com’è stato che lei ha pagato il mio vaglia, prima che dalla posta le avessero dati i danari per pagarlo?

— Non l’ha capito il perchè? - disse l’agente con voce commossa.

— Io no davvero. E se il vaglia, poniamo, fosse stato falso, ella ci avrebbe rimesso il danaro e la fatica.

— Tanto meglio! - rispose l’agente di cambio.

— Come, tanto meglio?

— Oh, per lei si può far questo e altro! disse il povero giovine tentando di prenderle una mano per baciarla.

Ella la ritirò. L’altro non ritentò la prova.

Non pare, ma talvolta sono timidi anche gli agenti di cambio.

— Ma allora è una dichiarazione che lei vorrebbe farmi?

— E se fosse? Se fosse? Oh signora!

— Sarebbe un po’ troppo estemporanea.

— Oh perchè, angelo che siete! - sclamò il giovine con un sincero, ardente, improvviso scoppio d’amore.

Ida scoppiò invece alla sua volta in una gran risata. L’agente di cambio si levò pallido.

— Signore - diss’ella stendendogli la mano