Ai genitor regali in auree stanze
Possente nume alberga. — E Citerea
Produsse a Marte spezzator di scudi
Fuga e Terror, che in compagnia del padre,
Esizio di città, turbano in guerra
Le dense schiere; ed Armonia, che sposa
Il prode Cadmo si menò. — L’augusto
Talamo asceso, l’Atlantide Maia
Produsse a Giove il generoso Ermete,
Nunzio dei numi; e Semele Cadmide,
Mortale un immortal, Bacco giocondo,
Ora immortali entrambi. Alcmena poi
Mista in amor col densator dei nembi
L’Erculea forza partorì. Vulcano,
L’inclito Storpio, delle Grazie tolse
La più giovane in moglie, Aglea leggiadra;
E Bacco, d’oro redimito il crine,
Arianna di Minòs la bionda figlia,
Rorida sposa datagli da Giove,
Immune di vecchiezza ed immortale,
Della piè-vaga Alcmena il prode figlio
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