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Pagina:Esiodo - Poemi, 1873.djvu/277

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VI.
Per isfrenata voluttà perdero
Di verecondia il fior....8
VII.
Le lor teste rodeva orrida tabe,
E una sozza empetiggine incrostava
Tutti i lor membri; giù cascava il crine
Del capo un dì sì bello, e or feasi calvo.9
VIII.
Saëttò Periclimeno superbo,
Cui fea Nettuno il crollator dei lidi
Lieto di molti don. Chè or t’apparia
Aquila fra i volanti, ora formica,
Oh maraviglia! ed ora una del vago
Apico sciame, ed ora orrido e diro
Colúbro: tanti da non dirsi egli ebbe
Favor, che poscia per voler di Palla
Il trassero a ruina....10
IX.
Undici del magnanimo Neleo11
Prodi figliuoli ancise,12 e il dodicesmo,