Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu/217

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una goccia di rhum 211


amare di cui, dopo tanti anni, la memoria mi assale ancora di notte e nella solitudine. Le avevano scritto dalla Lituania; parenti poco degni di lei, forse poco leali, facevano appello, dopo una lunga storia, alla nobiltà del suo cuore, perchè ritornasse colà nella fredda patria; ed ella, sapendo che il clima e l’amore l’avrebbero uccisa, partiva l’indomani, con la sua fatale sete di sacrificio, per Vilno, dove nessuno la poteva seguire.

Vorrei dimenticare le folli cose che dissi e feci, malgrado la mia solita calma scettica, in quell’ora terribile; ma avrei spezzato il marmo del tavolo che tempestavo col pugno fremente, prima di piegar Elena con le preghiere e lo sdegno. L’accusai per ultimo di egoismo; le dissi che pensava solo a sè, sempre a sè; che metteva la virtù come un abito