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      Ma pria che torva del destin la faccia
A Ugon si mostri, ei da Rodolfo astretto
Che ad ogni istante il regno gli minaccia,
(E anco sovente il mise in gran distretto,)
35Poi che nemico sempre invano il caccia,
Non pur amico alfin lo stringe al petto,
E dell’avito suo dominio a parte
Pone, che ognor più dall’Italia il pârte;

      Ma lui congiunto chiede; e che la bella
40Figliuola di Rodolfo abbia in isposa
Lotario ha fermo, onde amistà novella
Suggelli amore al quale è invan ritrosa
L’alma innocente di regal donzella.
Vaga Adelaide è qual ridente rosa:
45E n’arde il prence di gentil desio
Onde ogni cosa e sè pone in obblio.

      Nè acceser men la vergine pudica
Del prence l’opre ed il leggiadro aspetto;
E il dolce arcano asconde ella a fatica
50D’un bel rossore innanzi al suo diletto.
Sol con Igilda, più che ancella, amica,
Il fren discioglie all’amoroso detto,
E delle nozze osa toccare alquanto
E s’abbandona ad un soave pianto.